Si è spento questa notte, proprio nel giorno del suo 65esimo compleanno, Mikhail Klimenko, il grande tecnico russo che giunse in Italia nel 1989 per dirigere il Centro di Preparazione Olimpica femminile a Roma. Fu l’allora presidente FGI Bruno Grandi, dopo un consulto con l’ex Presidente della Federazione Internazionale Yuri Titov, ad ingaggiare il supercoach moscovita, che si trasferì nella Capitale insieme alla moglie coreografa Natal’ja Nasennikova e ai due figli Andrei e Marina. “Misha” è stato uno degli allenatori più medagliati della storia della ginnastica. Ha guidato infatti molti talenti dell'allora Unione Sovietica e mietuto numerosissimi successi in campo internazionale: ben 32 medaglie d'oro collezionate in Giochi Olimpici, Campionati del Mondo e d'Europa. Fra i tanti suoi allievi anche il fratello Viktor - campione olimpico al cavallo con maniglie a Monaco '72 e, nella stessa edizione dei Giochi, vincitore di un altro paio di medaglie d'argento, mentre un altro argento e un bronzo se li era aggiudicati in quella di Messico '68 - e Nikolay Andrianov, vincitore di sette medaglie d'oro e di altri numerosi argenti e bronzi olimpici a cavallo fra gli anni Settanta e Ottanta. Diplomato all’Istituto Superiore per Allenatori di Leningrado e all’Istituto di Pedagogia di Mosca, Klimenko ha praticato la ginnastica dal 1954 al 1962 presso il club moscovita ZSKA, laureandosi campione nazionale juniores nel ’59. Nel 1964 ha iniziato la carriera di allenatore curando la preparazione della squadra maschile del ZSKA, del quale è poi diventato responsabile tecnico. Dal ’69 al ’71 segue Andiranov, portandolo prima al bronzo agli Europei di Madrid e poi ai titoli continentali al cavallo con maniglie e al volteggio. Con il fratello, che seguirà dal ’69 al ’76, oltre ai successi olimpici, ottiene due ori assoluti ai Campionati d’Europa di Madrid e Grenoble. Dall’edizione francese i due Klimenko si portano a casa anche i titoli agli anelli e alle parallele. Dal 1975 passa ad occuparsi del settore femminile, allenando, fra le altre, Elena Mukhina, campionessa del Mondo assoluta al corpo libero nel 1978 a Strasburgo, e Alevtina Priahina, medaglia d’argento nel 1987 agli Europei di Mosca. “La Ginnastica perde un grande protagonista – dichiara il Presidente della Federginnastica Riccardo Agabio – che ha sempre svolto il suo lavoro con professionalità e passione. Tutta la Federazione si unisce al cordoglio della famiglia". In questi ultimi anni Mikhail Klimenko era andato a lavorare a Meda, al fianco di Maurizio Allievi che lo ricorda commosso: “Aveva la Ginnastica nel sangue. Nonostante la malattia ha continuato a frequentare la palestra finché ha potuto. Ci siamo incontrati cinque anni fa e da allora lui si è trovato benissimo qui con noi”. Uno degli ultimi che ha visto Misha è stato Igor Cassina, il quale era molto legato al maestro russo e alla sua famiglia. “Il suo ultimo pensiero è stato per la Ginnastica – conferma Mara, la sorella di Igor – era ancora lì, sul letto di morte, a dare consigli per il “Cassina 2”. Se n’è andato un pezzo di noi tutti. Un pezzo non soltanto della storia di questo sport, che, comunque, ha contribuito a costruire, ma del suo stesso cuore”.