“Nel novembre 1986 (all’età di 18 anni) un infortunio mi ha procurato la frattura della sesta vertebra cervicale con conseguente paralisi degli arti superiori e inferiori. Il primo pensiero che ho avuto è stata la consapevolezza di aver terminato un’esperienza e di averne intrapresa un’altra. Dovevo ricominciare da capo Avevo chiuso con lo sport, ma mi rimanevano un cervello per pensare e altre possibili vie da percorrere”.


Federico Chiarugi (1968-2008)

 

È passato un anno dalla scomparsa del grande ginnasta pisano Federico Chiarugi. Bradipolibri (che nel Libro “Polvere di Magnesio. Storie di ginnasti e ginnastica”, uscito a fine marzo, dedica un capitolo alla sua storia) ha voluto ricordarlo, in collaborazione con la famiglia, sabato scorso, 20 giugno, presso la Sala del Ciuco, al Comune di Pisa. Un momento per raccontare la storia di “Chico”, un ragazzo semplice, grande promessa degli anni ’80, che per quattro stagioni ha vestito la maglia azzurra, fino al 14 novembre 1986, quando un infortunio in allenamento ha rischiato di togliergli la vita. Un incidente che lo ha costretto alla sedia a rotelle, ma che non ne ha abbattuto l’animo e non lo ha privato della voglia di vivere. Il tributo per comprendere a pieno la sua vita da ginnasta, il suo incessante impegno sociale, gli insegnamenti che ha regalato al mondo in cui è cresciuto. Tanti gli ospiti presenti, tra cui il nostro Riccardo Agabio, Presidente della Federazione Ginnastica d’Italia e Vicepresidente del Coni, che a Federico e alla famiglia Chiarugi è sempre stato vicino, i rappresentati del Comitato Regionale Toscana della FGI, a cominciare da Fabrizio Lupi, Responsabile dell’Artistica Maschile,  e alcuni ex azzurri, storici compagni di allenamento di Chiarugi. Nell’occasione sono intervenuti con le proprie testimonianze amici, compagni e colleghi di lavoro di Federico, sono stati proiettati filmati e fotografie raccolti in anni di attività sportiva e nei momenti più significativi della sua vita. Un modo per conoscerlo meglio e ricordarlo con il sorriso. Perché Chico è sempre stato così, positivo, capace di accettare la vita e affrontare le sue sfide. Un maestro per tutti. All’evento hanno dato il proprio sostegno morale la Provincia e la Città di Pisa, il Coni regionale, la FederGinnastica, il C.R. Toscana FGI  il Panathlon e la Uisp pisani, offrendo il proprio patrocinio. “Pur non riuscendo mai a riacquistare l’uso delle gambe, negli anni, grazie all’allenamento e alla determinazione, Federico riesce a recuperare l’utilizzo parziale delle braccia e delle mani, fino a utilizzare il computer e mangiare da solo. E poi si riprende la vita, con forza. La ginnastica per mano. Continua a collaborare con la Federazione e assiste costantemente agli allenamenti al centro di preparazione olimpica di Tirrenia. Inoltre a Pisa insegna per un periodo alle ragazzine di 6 o 7 anni i primi movimenti della ginnastica. Quella di Federico nei confronti di questo sport non è stata una semplice richiesta di aiuto, il non volere abbandonare il mondo che lo aveva cresciuto. Era qualcosa di più. «Era un rapporto di necessità – ama ricordare Paolo Bucci, suo compagno di Nazionale, grande campione ed ora allenatore della GAL Lissone nel capitolo 8 di Polvere di magnesio, intitolato “Federico vola leggero” - Lui aveva bisogno della palestra, del suo odore e della sua polvere. E poi aveva bisogno di noi, dei suoi compagni di allenamento, di vita. Ma soprattutto noi avevamo bisogno di lui. I dieci anni di grandi risultati che abbiamo ottenuto a partire dalle Olimpiadi di Seul 1988 sono stati anche merito suo. Ci ha sempre seguiti, ci ha spronati, ci è stato vicino in ogni istante, sebbene nei dubbi e nelle difficoltà. Per tutti noi è sempre stato un punto di riferimento importante».