Domani, giovedì 14 gennaio, alle ore 21:00, su Italia 1, torna "I Love My Dog" una nuova edizione de “Il Collare d’Oro” il più famoso, spettacolare e divertente programma della tv dedicato agli amici a quattro zampe e ai loro padroni. Nella prima puntata, condotta da Rossella Brescia, saranno presenti le ginnaste della squadra Nazionale di Ritmica Serena Finotti ed Erika Buratti, impegnate in una simpatica esibizione con i piccoli attrezzi. Certo, lo spazio non è dei più consueti per presentare la nostra disciplina, ma tra ospiti d’onore come Alba Parietti e Paola Barale, rappresenta ad ogni modo, una vetrina importante, nella prima serata del canale dedicato ai giovani di Mediaset, per la promozione della Ginnastica Ritmica. Tutti davanti alla TV, quindi, per fare il tifo a Serena ed Erika. Intanto, anticipiamo che il TG1 farà molto presto un servizio su Elisa Santoni, in quanto vincitrice del sondaggio “Atleta dell’anno 2009” lanciato sul sito ufficiale della testata giornalistica diretta da Augusto Minzolini. La capitana, anche grazie all’incredibile serie di contatti del mondo della Ginnastica, che non perde mai occasione di dimostrare il proprio attaccamento ai suoi beniamini, con il 46.73% di preferenze aveva battuto sul filo di lana la pallavolista Eleonora Lo Bianco, seconda con il 42.63%. Staccatissime tutte le altre, a cominciare da Federica Pellegrini e Flavia Pennetta. Al di là del valore oggettivo di questi confronti, che alle atlete interessano sicuramente meno di una medaglia nelle rispettive attività, il dato che emerge con maggiore forza è appunto, lo ripetiamo, l’entusiasmo e la forza che circonda il nostro movimento. Un seguito attivo, come dimostrano i numeri delle manifestazioni di ginnastica sul territorio nazionale, troppo spesso sottovalutato da chi compone i palinsesti televisivi. Proprio nella giornata in cui viene annunciato per il futuro il cosiddetto "spezzatino" calcistico, con partite di pallone spalmate lungo l’intera settimana, certi sondaggi dovrebbero far riflettere i principali investitori dello sport a vantaggio di una maggiore differenziazione, che premi il grande, “grandissimo” pubblico di tutte quelle discipline che soltanto i male informati continuano a chiamare “minori”.

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