Cultura, ingegno, costruzione, sport. Questo il tema della mostra “Pier Luigi Nervi. Architettura come sfida. Roma: ingegno e costruzione”, aperta al pubblico il 15 dicembre scorso e presentata alla stampa il martedì 14 nelle sale della titanica “esposizione Maxxi.” Due anelli scendono morbidi dalla volta del museo. Due ginnasti compiono le loro evoluzioni: una “rondine”, poi una “croce”, e ancora un’orizzontale, quasi a voler incarnare la tensione delle nervature del palazzetto dello Sport. Così, martedì scorso, la Federazione Ginnastica d’Italia, con la collaborazione del Comitato Regionale Lazio, ha voluto rispondere all’invito della Fondazione Maxxi. Padre dell’architettura olimpica realizzata in occasione dei Giochi del ‘60, Nervi, grande ingegnere, ma anche appassionato scrittore, insegnate,  insaziabile inventore, progettò lo Stadio Flaminio, il Palazzo dello sport all’Eur e il viadotto di Corso Francia. Nel ricordo di quelle location, che nacquero mentre alle antiche terme di Caracalla si esibiva una storica Nazionale di Ginnastica Artistica – quella dei Franco Menichelli, Pasquale Carminucci, Orlando Polmonari, Gianfranco Marzolla, Giovanni Carminucci ed Angelo Vicardi - la Federazione non poteva mancare all’appello. Protagonisti della rassegna culturale Edoardo Rizzi della società Ginnastica Busen Nettuno e Andrea Barbera della Ginnastica Roma, accompagnati dal Direttore Tecnico Regionale Fabio Simonetti e da alcuni suoi stretti collaboratori tecnici. “Abbiamo accettato di buon grado l’invito della direttrice del Maxxi Margherita Guccione - ci racconta il DTG laziale - Dal punto di visto culturale, l’iniziativa  è indubbiamente di grande rilievo ed ha suscitato il nostro interesse. La Ginnastica è una delle discipline sportive che ha rivestito maggiore  importanza nel periodo storico dell’architetto. La mostra - prosegue il tecnico capitolino- offre un chiaro trait d’union tra l’ingegner Nervi e l’Artistica. Nell’esibizione che abbiamo voluto offrire al museo la scelta è caduta sugli anelli. Un attrezzo emblematico per la Ginnastica italiana che nel tempo è rimasto sempre fedele alla tradizione, dai successi di Jury Chechi fino alle più recenti vittorie di Matteo Morandi”. E sulla scia di questo appassionato ricordo, non possiamo far altro che guardare al futuro, sperando - con tutti gli scongiuri del caso - di riuscire a bissare l’opera nella corsa tanto contesa del 2020.Concludiamo, infine, con un sentito ringraziamento al prof. Roberto Accili, Presidente del Comitato Regionale Lazio FGI, ed alla Fondazione Maxxi per aver puntato su questa nostra meravigliosa disciplina sportiva.