È stata una delle più grandi atlete della storia della ginnastica ritmica tricolore, ora strappa gli applausi del pubblico a"Rhyth.mix - Lo sport diventa spettacolo". Daniela Masseroni, 28 anni, bergamasca, ha tra l'altro vinto l'argento olimpico ad Atene nel 2004 con la squadra azzurra. Oggi si divide fra teatro e televisione, senza dimenticare gli studi universitari in scienza dell'educazione e formazione. Al Teatro Manzoni dal 22 al 24 febbraio Daniela sarà fra le protagoniste (venerdì e sabato ore 20.45, domenica ore 15.30): «Ho smesso da due anni di fare ginnastica ritmica a livello agonistico spiega - In questo spettacolo mi trovo molto bene, anche perché con me ci sono altre atlete con cui ho condiviso tante esperienze (Fabrizia D'Ottavio, Elisa Santoni, Elisa Blanchi, Anzhelika Savrayuk). Ritrovarsi a teatro è stato bello». Per la Masseroni essere sul palcoscenico è anche un po' "capitalizzare" il lavoro svolto negli anni . «La ginnastica – ammette - non è uno sport che dà molti sbocchi dopo la conclusione della carriera agonistica. E comunque non è stato facile riassestarsi dopo aver passato buona parte della vita in palestra. Il nostro è uno sport che ti coinvolge totalmente, al 100%. Questa esperienza mi ha consentito di continuare a praticare ginnastica, in maniera divertente». Quindi che cosa sta costruendo Daniela Masseroni per il suo futuro, al di là del lavoro nel campo dello spettacolo? «Nella ginnastica ritmica – dice - ho sempre fatto parte di un gruppo. Dopo avere staccato volevo costruirmi da sola qualcosa di mio e mi sono messa alla prova in vari settori, per conoscere le mie propensioni». «Prima di tutto mi sono concentrata sugli studi universitari - aggiunge Daniela - poi sono entrata in "Rhyth.mix", dove ho ritrovato tante amiche. Poi ho lavorato in tv come commentatrice, un ruolo che mi piace, che mi consente di seguire ancora la ginnastica». Senza dimenticare il lavoro in spot pubblicitari e alla trasmissione "Zelig". Ma a Daniela Non si può non chiedere un "amarcord" di un risultato storico per lo sport italiano, la medaglia d'argento conquistata ad Atene nel 2004, con una squadra di cui facevano parte anche Laura Vernizzi, Marinella Falca, le due Elisa e Fabrizia. «È quella che noi chiamiamo la "medaglia dell'incoscienza" - spiega Daniela - Perché ci siamo rese conto quando siamo tornate a casa del valore che aveva quel risultato, quando abbiamo trovato giornalisti, la televisione. .. Tutti che volevano intervistarci. Li abbiamo avuto la consapevolezza dell'impresa fatta». «È stata ovviamente una gioia indescrivibile, con un gruppo speciale - conclude la protagonista di "Rhyth.mix" - Ce lo diciamo sempre quando ci ritroviamo: tra noi c'è sempre stata una "energia magica", che si ricrea anche ora quando siamo assieme. Di quei Giochi, poi, non dimentico l'atmosfera del villaggio olimpico e la bellezza della cerimonia di chiusura».


 


(Corriere di Como)