Si è spento oggi Quinto Vadi, alla veneranda età di 92 anni compiuti. Lui, alfiere storico di quell’Olimpiade londinese del dopoguerra, in Inghilterra aveva conquistato il 5° posto a squadre su 16 nazioni partecipanti. Con lui c’erano anche Ettore Perego - scomparso nell’ottobre scorso -  Egidio Armelloni, Guido Figone, Luigi Zanetti, Savino Guglielmetti, Domenico Grosso e Danilo Fioravanti. A Londra Vadi collezionò anche un 13° posto al cavallo con maniglie, mentre ad Helsinki, quattro anni più tardi non andò oltre la 10ª piazza a squadre. Sulla sua vita e la sua carriera si potrebbe scrivere un libro. Noi  vogliamo riproporre il profilo tracciato da  Ferdinando Mandrini nel Ginnasta del 15 ottobre 1948. La rubrica si intitolava “i nostri campioni”: «Diventa eloquente quando si tratta di difendere e di esaltare i campioni sportivi della sua Romagna o la sua reputazione ginnastica; si accende allora come un fiammifero, sprizza scintille dagli occhi, gesticola come un agitatore di folle e, come questi, grida e sostiene la bontà delle sue asserzioni e delle sue verità. Normalmente è taciturno ed assorto nei suoi pensieri; rumina continuamente progetti di miglioramento della sua tecnica ginnastica e sogna il numero uno della classifica come il giocatore della Sisal sogna il n.12. Lo vedi entrare in palestra a testa bassa; lo accompagna la fida valigetta ed il suo passo caratteristico ed inconfondibile. E’ un ragazzone burbero ma dal cuore d’oro. L’Etruria lo ha accolto e gli offre la possibilità di migliorare la sua tecnica e la sua arte; la sua carriera ginnastica iniziò nel Club Atletico di Faenza sotto la guida di Leporesi. Dopo un anno di frequenza alla palestra gareggia nelle gare per la Coppa Morgagni e vince la finale provinciale. Nella finalissima disputata a Torino (1938) è ottavo nella classifica individuale; la sua seconda gara la svolge a Carpi ed è classificato terzo: a Ferrara (1939) vince la gara Junior per il trofeo “Balbo” e nel ‘40 ancora la gara junior per la Coppa Sassi. Nello stesso anno, a Roma, ai Ludi Juvenili, è il primo della gara speciale al cavallo. Al campionato Italiano disputato a Vicenza nel 1941 è secondo nella Categoria Junior; sempre nel 1941 è chiamato a far parte (come riserva) della squadra nazionale per l’incontro Italia – Ungheria. Partecipa poi a tutti gli incontri internazionali disputati dalla squadra azzurra e si fa sempre ammirare per la sua tenacia e per la sua volontà. Farà ancora e per diversi anni parlare di sé perché è ancora giovane ed animato da fieri e tenaci propositi». Patrimonio storico del Club Atletico Faenza e della S. G. Etruria di Prato, ottenne anche un 4° posto ai Mondiali di Basilea nel 1950. Appesi i paracalli al chiodo diventa istruttore della Ginnastica Libertas di Firenze, poi del Gruppo Sportivo dei Vigili del Fuoco e della G.S. Leonardo da Vinci, giudice internazionale, Vice Presidente della Federazione Atleti Azzurri d’Italia e del Centro Studi per l’Educazione Fisica e l’Attività Sportiva. Come preparatore atletico seguirà anche la Nazionale di Pallavolo e l’Olimpia Roller di Basket fino alla Serie A2. Nel 2006 riceve la Stella d’Oro al merito sportivo dal CONI. I funerali si terranno mercoledì 19 marzo 2014, alle ore 10:30 presso la Parrocchia Castelnuovo di Prato. 


 

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