Altro che Fertility Day. Ad una settimana dalla discussa giornata indetta dal Ministero della Sanità per promuovere le gravidanze, la cicogna federale porta alla famiglia della Ginnastica tre neonate palestre. Prima è passata nella capitale con la struttura della Roma 70, inaugurata alla presenza delle massime autorità FGI nella sede del Polo Natatorio presso Unipol Blu Stadium di via Achille de Zigno 7. Una nuova nascita nella nursery ginnica che va in controtendenza con l’annoso problema del “calo demografico” dell’impiantistica sportiva, come ha messo in evidenza il censimento realizzato dal Comitato promotore di Roma 2024. Secondo quanto emerge da quella analisi, nel Comune romano risulterebbe un numero di impianti (0,77 per ogni mille abitanti) molto inferiore alla media dei capoluoghi di regione presi in esame nella recente rilevazione nazionale. Purtroppo la candidatura di Roma ai Giochi Olimpici, che avrebbe portato 15 impianti sportivi periferici con una spesa di 100 milioni già inserita in budget, ha patito il brusco stop del Campidoglio proprio nel giorno in cui la Federginnastica proseguiva il suo tour natale, ponendo a Desio la prima pietra della Casa delle Farfalle. La Ritmica nel 1960 non era ancora uno sport olimpico, e quindi, al di là della dialettica politica, è fuor di dubbio che un’olimpiade casalinga sarebbe stata un’ulteriore motivazione per le atlete che si alleneranno nella sede attigua al PalaBancoDesio. La delusione del Presidente Malagò, accorso a festeggiare le ragazze di Emanuela Maccarani, era palpabile e strideva con gioia della Pagnini e della Patriarca, che finalmente - grazie all’insistenza della FGI e alla collaborazione del Sindaco Corti, del CONI stesso e dell’ICS - hanno visto realizzarsi, alla fine della loro attività agonistica, qualcosa che aspettavano fin dagli inizi. In questa surreale contrapposizione tra il “fare”, propria della cultura operaia del mondo della ginnastica e della sua dirigenza, e il “disfare” di un sogno a cinque cerchi, il prof. Riccardo Agabio, che già aveva vissuto, al fianco dell’allora Presidente del Coni Gianni Petrucci, la resa del Governo Monti rispetto alla candidatura del 2020, non si è perso d’animo e la sera stessa del 29 settembre si è trasferito dalla Brianza a Milano, per inaugurare il terzo impianto ginnico in due giorni. Accompagnato dal Vice Presidente Valter Peroni, dal Segretario Generale Roberto Pentrella e dal DTN dell’Artistica maschile Maurizio Allievi, il numero uno della FGI si è ritrovato con l’Assessore allo Sport della Regione Lombardia Antonio Rossi e il Presidente del CONI regionale Oreste Perri, presenti anche a Desio nel pomeriggio, presso il Circolo Logistico e Sportivo di Presidio della 1ª Regione Aerea dell’Aeronautica Militare. Il fiocco rosa, questa volta, è quello della MilanoGymLab, la realtà guidata da Roberto Cerfogli e da un gruppo di persone capaci di mettere cuore e anima in un progetto che finalmente ha visto la luce in tutto il suo splendore. Merito, soprattutto, di Alessandro e Mattia Zanardi, fulgidi esempi di una passione sconfinata che li ha aiutati a creare un grande prato verde dove crescere un bambino chiamato futuro. L’applauso del presidente Agabio, accorso in rappresentanza dell’intero movimento, di Jury Chechi, olimpionico di Atlanta, nonché bronzo agli anelli di Atene, del padrone di casa, il Colonnello Efrem Moioli, che ha portato a sua volta il saluto del Generale Settimo Caputo, e del Presidente del Comitato FGI lombardo Luisa Riboli, ha scandito la voglia di una Federazione di continuare a crescere, con coraggio ed impegno, come fa ininterrottamente da più di tre lustri, malgrado le difficoltà di una crisi senza fine che scoraggia gli investimenti e deprime il Paese. L’immagine più bella della serata però l’hanno regalata i ginnasti, seduti sui bordi dei tappetoni - da Francesca Deagostini, che nella struttura di Linate inizierà la sua carriera da allenatrice, a Tommaso De Vecchis, che con la tessera della MilanoGymTeam ha vissuto i momenti più importanti dei suoi esordi in Nazionale. Luca Lino Garza, Marco Sarruggerio, Filippo Landini e tutti gli altri si sono mossi tra gli attrezzi nuovi di zecca, con la solita voglia matta di sporcarsi le mani di magnesia e cominciare a volare. In un periodo in cui le istituzioni tendono a stare ferme, attendendo tempi migliori, la Federazione Ginnastica d’Italia non resiste alla tentazione di andare avanti, costruendosi nuove opportunità, innalzando solide e durature pareti intorno ai propri obiettivi contingenti, tagliando i nastri e non le gambe di chi ha il coraggio di cogliere un’occasione. D’altra parte come diceva William Macneile Dixon, letterato britannico, “la nascita è l’improvvisa apertura di una finestra, attraverso la quale ci si affaccia su di una prospettiva stupenda. Che cosa è successo? Un miracolo. Hai scambiato il nulla con la possibilità del tutto”.