Profili: Alberto Busnari, campione senza clamori Alberto Busnari, 26 anni, un metro e settantotto di felicità e sorrisi, ripiega con cura il trofeo da poco conquistato e, "questa non appena arriverò a casa passerà nelle mani di mio padre per la "sua" bacheca".
Lo specialista azzurro al cavallo con maniglie, uno degli attrezzi più tecnici della ginnastica maschile insieme alle parallele e alla sbarra (ma in quest'ultima serve anche una vena di follia), da domani tornerà ai suoi allenamenti presso il centro tecnico di via Ovada, a Milano, sotto la guida di Sergej Oudalov e Paolo Siviero. Un impegno quotidiano che Alberto si sobbarca da molti anni. Ne aveva appena sei quando varcò per la prima volta l'ingresso di una palestra, a Melzo dove vive tutt'ora, accompagnato dai suoi genitori che sono, manco a dirlo, i suoi fans più accesi. "Sono venuti anche in California lo scorso anno - ricorda Alberto - ma qui a Lubiana c'era solo mia madre. Mio padre era a casa in diretta telefonica."
Tanti europei e mondiali, l'olimpiade a Sydney, ma questo è il risultato più importante per l'azzurro. "Alla vigilia l'avevo detto che magari poteva accedere il contrario rispetto a due anni fa a Patrasso, quando mi qualificai secondo e poi presi il bronzo. Sono stato un buon profeta."
E in una finale di altissimo livello. "Vero, mancavano solo i cinesi. Otto ginnasti compressi in un solo punto vuol dire solo una cosa; siamo alla fine del quadriennio olimpico e ormai tutti quelli che aspirano ad una medaglia ad Atene hanno gli esercizi pronti, direi metabolizzati. Io sono molto soddisfatto del mio. Da poco ho cambiato l'uscita, rendendola più spettacolare con il Thomas, e nel complesso si tratta di una routine varia e completa." E l'oro mancato per così poco? "Oggi sono troppo felice, magari ci penserò da domani. Comunque non ne faccio un cruccio perché so di valere almeno quanto Suciu (il vincitore rumeno, ndr). Ora ci sono ancora quattro mesi di lavoro davanti, con un nuovo collegiale che inizia tra due settimane.
Potrò recuperare completamente dal problema al polso che mi ha fatto penare all'inizio della stagione." Questo è Alberto Busnari, la medaglia di vice campione d'Europa nella tasca dei pantaloni, da consegnare al papà all'arrivo a casa.