Il Pontefice, Benedetto XVI, ha ricevuto questa mattina in udienza privata, 50 atleti medagliati ai Giochi Olimpici e Paralimpici di Londra 2012, nella Sala Clementina del Vaticano. La delegazione azzurra è stata guidata dal Presidente del CONI, Giovanni Petrucci, dal Segretario Generale e Capomissione a Londra, Raffaele Pagnozzi, dai Vicepresidenti Riccardo Agabio e Luca Pancalli. Il Santo Padre ha salutato personalmente ad uno ad uno gli atleti. Per la Ginnastica erano presenti Matteo Morandi ed Alberto Busnari, le Farfalle della Ritmica – Elisa Santoni, Anzhelika Savrayuk, Elisa Blanchi, Romina Laurito, Marta Pagnini e Andreea Stefanescu – con l’allenatrice Emanuela Maccarani, i DTN di Artistica e Ritmica, rispettivamente, Fulvio Vailati e Marina Piazza. Al Papa è stata porta in dono la Torcia olimpica di Londra 2012 e una tuta dell'Italia di colore bianco con scritto sulle spalle Benedetto XVI. "Mi pare che a Londra - ha detto Ratzinger nel suo saluto – abbiate conquistato ben 28 medaglie, di cui 8 d'oro! Ma a voi atleti non è stato chiesto solo di competere e ottenere risultati". "Ogni attività sportiva, sia a livello amatoriale che agonistico richiede la lealtà nella competizione, il rispetto del proprio corpo, il senso di solidarietà e di altruismo e poi anche la gioia, la soddisfazione e la festa". "Tutto ciò presuppone – ha proseguito il Papa - un cammino di autentica maturazione umana, fatto di rinunce, di tenacia, di pazienza, e soprattutto di umiltà, che non viene applaudita, ma che è il segreto della vittoria". "Uno sport che voglia avere un senso pieno per chi lo pratica - ha specificato il Pontefice - deve essere sempre a servizio della persona. La posta in gioco allora non è solo il rispetto delle regole, ma la visione dell'uomo, dell'uomo che fa sport e che, al tempo stesso, ha bisogno di educazione, di spiritualità e di valori trascendenti". "Cari amici, in questo anno della fede vorrei sottolineare che l’attività sportiva può educare la persona anche all'agonismo' spirituale, cioè a vivere ogni giorno cercando di far vincere il bene sul male, la verità sulla menzogna, l'amore sull'odio, e questo prima di tutto in se stessi". "Pensando poi all'impegno della nuova evangelizzazione - ha aggiunto Benedetto XVI- anche il mondo dello sport può essere considerato un moderno 'cortile dei gentilì, cioè un’opportunità preziosa di incontro aperta a tutti, credenti e non credenti, dove sperimentare la gioia e anche la fatica di confrontarsi con persone diverse per cultura, lingua e orientamento religioso". "La pressione di conseguire risultati significativi non deve mai spingere a imboccare scorciatoie come avviene nel caso del doping. Lo stesso spirito di squadra sia di sprone ad evitare questi vicoli ciechi, ma anche di sostegno a chi riconosce di avere sbagliato, in modo che si senta accolto e aiutato". "I grandi campioni del mondo dello sport devono essere dei modelli da imitare. L'esperienza sportiva - ha aggiunto il Santo Padre citando un discorso di Wojtyla - può 'contribuire a rispondere alle domande profonde che pongono le nuove generazioni circa il senso della vita, il suo orientamento e la sua meta, quando è vissuta in pienezza; sa educare ai valori umani e aiuta l'apertura al trascendente'. Penso dunque a voi, cari atleti - ha concluso - come a dei campioni-testimoni, con una missione da compiere: possiate essere, per quanti vi ammirano, validi modelli da imitare. Ma anche voi, cari dirigenti, come pure gli allenatori, i diversi operatori sportivi siete chiamati ad essere testimoni di buona umanità, cooperatori con le famiglie e le istituzioni formative dell'educazione dei giovani, maestri di una pratica sportiva che sia sempre leale e limpida". Il Presidente del Coni Gianni Petrucci ha ringraziato Sua Santità con queste parole: "Padre Santo grazie per averci ricevuti. Qui ci sono atleti che hanno onorato il nostro Paese alle Olimpiadi di Londra. Vorremmo farle conoscere il loro volto umano. Sono ambasciatori dei valori dello sport, valori umani, etici. Chiediamo scusa per qualche pagina non edificante che può esprimere il mondo dello sport. La medaglia più importante che ti fa conquistare la vita è la medaglia dello spirito. Oggi è una giornata straordinaria. Questa mattina qui da Lei e nel pomeriggio la messa degli sportivi. A pieno titolo e con orgoglio siamo stati il primo comitato olimpico a portare un sacerdote al villaggio olimpico, un padre spirituale per gli atleti. Questi atleti hanno onorato il Paese, ce l'hanno messa tutta. E' stato un anno straordinario dello sport italiano, grazie per l'affetto e l'attenzione che ci ha riservato". Nel pomeriggio, alle 17.00 verrà celebrata la tradizionale Messa degli Sportivi che come ogni anno si svolgerà nella Chiesa di Santa Maria in Vallicella a Roma. Quest’anno la Messa sarà officiata dal. Card. Gianfranco Ravasi.