Con i 30esimi Campionati d’Europa di Ginnastica Ritmica si è concluso il primo semestre del programma internazionale delle Sezioni Olimpiche che ha visto gli atleti azzurri distinguersi in ogni disciplina e latitudine. Un buon punto di partenza, che segue l’inizio di quadriennio più che confortante nelle competizioni individuali dello scorso anno. L’Italia brilla per l’oro della Ferrari al corpo libero agli Europei di Sofia e per l’argento delle Farfalle nel Concorso Generale azero, oltre che per una serie di piazzamenti di prestigio in Coppa del Mondo, dal trionfo di Vanessa a Tokyo alla tripletta della Pagnini e compagne, dorata a Pesaro e d’argento a Stoccarda, senza dimenticare gli squilli di Morandi e Busnari, primo e secondo, rispettivamente, agli anelli e al cavallo con maniglie di Osijek, in Croazia. A tal proposito abbiamo incontrato a Pesaro, in occasione della Ginnastica in Festa, il Presidente FGI Riccardo Agabio, il quale si è detto molto soddisfatto del riscontro oltreconfine al lavoro svolto in questi mesi, sia nelle Accademie Nazionali sia nelle società del territorio: “Al di là dei successi di Vanessa Ferrari e della Squadra di Emanuela Maccarani, a dir poco straordinari, ci tengo a sottolineare l’ottima impressione destata dai nostri giovani nelle rispettive rassegne juniores, a cominciare dalla Sezione Maschile che in Bulgaria è arrivata al bronzo con Simone Bresolin. Spero che i risultati ottenuti nelle competizioni FIG ed UEG di questi ultimi sei mesi possano essere di buon auspicio per i prossimi Mondiali, pre-qualificanti sul cammino per Rio de Janeiro. Inoltre mi rallegro che le nostre rappresentative siano riuscite a raggiungere l’obiettivo dell’ammissione ai Giochi Olimpici Europei di Baku e agli Youth Olympic Games di Nanchino, fatta eccezione, per le individualiste della Ritmica che, purtroppo, causa la ristrettezza dei posti in palio e l’elevata concorrenza , non hanno ottenuto il pass per la Cina”. Tornando alla manifestazione continentale dei piccoli attrezzi, terminata domenica, il numero uno della Ginnastica azzurra scende nei particolari tecnici di un Codice Internazionale dei Punteggi che a quanto pare non valorizza in pieno le caratteristiche della scuola italiana. “Le nostre Farfalle – spiega il prof. Agabio – sono celebri in tutto il Mondo per la parte artistica delle loro composizioni. Purtroppo il Codice attuale, che rimarrà in vigore fino ai Giochi del 2016, prediligendo la pulizia dell’esecuzione, tende all’appiattimento dei valori in campo. E così le nostre ragazze si prendono dei rischi enormi per dare spettacolo e per rimanere fedeli alla propria tradizione, senza che questo però abbia un particolare riscontro nel punteggio finale. La soluzione più facile sarebbe quella di cambiare strategia, semplificando gli esercizi, ma credo che non sia nelle intenzioni del nostro staff tecnico disconoscere uno stile così riconosciuto e riconoscibile. Allora l’Italia, se rimarrà se stessa, sarà sempre condannata a non dover sbagliare una virgola”. Come è accaduto alla National Gymnastics Arena di Baku, dove le azzurre non hanno commesso errori. Ciò nonostante è arrivato soltanto, si fa per dire, l’argento all-around, mentre nelle finali di specialità la squadra della Maccarani si è ritrovata insolitamente a metà classifica. “Meritavamo di più, non c’è dubbio – conclude il Presidente Federale – Mi sembra si sia assistito ad una distribuzione non equa dei posti sul podio. Tuttavia ritengo che la nostra trasferta sulle rive del Mar Caspio vada considerata positivamente, anche per la prestazione convincente delle nostre junior, alla loro prima apparizione individuale fuori casa. Con il sesto posto nel Concorso per Nazioni e le tre finali su quattro lo spread tra noi e le migliori d’Europa - che poi solo il top al mondo è sensibilmente diminuito”.