Dopo i Mondiali di calcio del 2014, le Olimpiadi del 2016: Rio de Janeiro centra l'accoppiata che la farà diventare capitale mondiale dello sport per due anni. La città brasiliana, al terzo tentativo, dopo le esclusioni dal lotto delle finaliste della 28ª e 30ª edizione, ha battuto Madrid 62-32 nella votazione finale dei membri del Cio riuniti a Copenaghen. Finalmente Rio ce l'ha fatta quindi. Sospinta dal proverbiale entusiasmo di un'intera nazione, la metropoli scoperta da Amerigo Vespucci nel 1501 ottiene la prima organizzazione assoluta dell'evento a cinque cerchi, ed è anche la prima volta per il Sudamerica. Rio ha già dato prova di affidabilità organizzando dal 12 al 29 luglio del 2007 i XV Giochi Panamericani; Giochi significativi perchè hanno fatto registrare il maggior numero di discipline (44, fin lì il massimo era stato di 35) e il record di atleti presenti (5.662, 162 rispetto all'edizione precedente, Santo Domingo 2003). Una sorta di prova generale che ha convinto il Comitato olimpico brasiliano a inviare (7 settembre 2007) la lettera ufficiale di candidatura al Cio. Le aree destinate alle Olimpiadi del 2016 sono quattro: Barra, Deodoro, Maracanà e Copacabana. Più della metà delle strutture progettate per i Giochi è già pronta: tra queste lo stadio Joao Avelange, il Maria Lenk Acquatic Centre, la Rio Olympic Arena, l'Olympic Velodrome, il National Equestrian Center e il National Shooting Center. Il sogno carioca è diventato realtà. "La scelta di Rio ci vede automaticamente in lizza per l'organizzazione delle Olimpiadi del 2020 se tutte le persone che dovranno decidere saranno d'accordo". Così il Presidente del CONI Gianni Petrucci, al telefono dalla Danimarca, ha commentato su Sky la scelta della città brasiliana, che apre automaticamente le porte ad una possibile candidatura italiana per ospitare le Olimpiadi del 2020. "Occorre prendere atto che la scelta è caduta su un Paese che ha fondato molto sull'allegria e sulla gioia la propria candidatura. E' nel nostro dna valutare la possibilità di poterci candidare. Dopo questa assegnazione ci vediamo propensi, i tempi sono maturi, anche se oggi non possiamo fare il nome di alcuna città, ma occorrerà consultare i membri del Cio italiani, il Consiglio nazionale, con gli organi decisionali dell'Ente. Non dimentichiamo che per organizzare un'Olimpiade serve il Governo, ma anche l'opposizione". Petrucci parla anche della clamorosa esclusione di Chicago:"Mi ha sorpreso, ma credo che abbia sorpreso tutti visto che per portare avanti questo progetto per la prima volta e' venuto un Presidente americano". "Rio e' nella storia". La stampa brasiliana punta forte sulla vittoria di Rio de Janeiro. Per Estadao, quotidiano di San Paolo, la candidatura brasiliana ha battuto quella di Madrid Chicago e Tokyo. Maggiore entusiasmo in "Globoesporte": "Rio fa la storia e vince la corsa alle Olimpiadi. E' il momento di festeggiare. Poi, lavorare duro per preparare la citta'". Un altro quotidiano di San Paolo, "Folha", evidenzia come Rio, "dopo due tentativi frustrati" sia "riuscita a diventare la prima città sudamericana ad organizzare l'Olimpiade". Dalla gioia della stampa brasiliana alla delusione cocente di quella spagnola. "Addio al sogno olimpico", è il titolo usato da "Marca" che trasforma il logo della candidatura della capitale spagnola in un pollice verso. "Non e' stato possibile. Dopo l'euforia dell'accesso alla finale la votazione del Cio ha premiato la candidatura brasiliana. E' finito il sogno olimpico. Ci hanno rotto il cuore", continua "Marca". "Rio si aggiudica i Giochi", è il titolo usato dall'altro quotidiano madrileno "AS". Per i catalani di "Sport" "la delusione ha colpito una sconcertata Plaza de Oriente: la gente, con vari gesti, ha espresso un sentimento comune, quello della delusione per la sconfitta". Alla delusione della Regina di Spagna, Sofia – che rivolge dai microvoni di Tve un “augurio a Rio e anche a Madrid per quello che ha fatto. Bisogna essere assolutamente orgogliosi del lavoro realizzato dalla delegazione spagnola" – fa da contraltare la gioia di Pelè "Sono sempre nella squadra che vince e devo ringraziare Dio che mi mette sempre nelle squadre che vincono. Abbiamo lavorato molto - ha aggiunto 'O Rei', con le lacrime agli occhi, a 'Radio Marca' - Credo sia stato un successo meritato, non solo per il Brasile. Madrid? Spero possa vincere la prossima volta". "Sono molto emozionato. Abbiamo fatto un gran lavoro, straordinario. Non e' un lavoro individuale ma collettivo tra molti organismi del Paese": in queste parole c'e' tutta la gioia del presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva, poco dopo aver ricevuto la notizia dal Cio. "Proveremo che l'anima generosa dei brasiliani porterà ad organizzare i giochi migliori che questo mondo abbia mai visto - ha aggiunto Lula alla stampa brasiliana -. Era difficile pensare che un Paese del terzo mondo potesse organizzare i Giochi: è stato premiato il nostro lavoro".