Rio 2016 – Parola di…Carlotta Ferlito

 


“Al volteggio era la prima volta che portavo in gara lo Yurchenco con il doppio avvitamento. Sono andata un po’ a manetta per la foga di far bene, mi sono schiacciata sul flic e l’ho sporcato un pelo. Sono quindi super contenta. Alle parallele non avevo mai preso un 14 in vita mia, neanche in serie A. Di solito si dice che il mio punteggio sugli staggi venga scartato, invece a Glasgow è servito, a Londra è servito, e adesso anche qui a Rio, quindi sono super contenta. A trave siamo partite con due errori, quando è stato il mio turno ho sentito un po’ la pressione. Poi il punteggio di Vanessa ha tardato tanto ad uscire ed ho perso la concentrazione. Mi dispiace, perché è dai Giochi del 2012 che provo a fare una finale in trave. Al corpo libero abbiamo fatto tre esercizi sopra il 14. Io nel podium training non avevo provato il doppio teso perché non mi trovavo con la pedana, diversa da quella che abbiamo in Italia. Allora con Enrico avevamo deciso di semplificare il programma, visto che non era il caso di chiudere il concorso a squadre con una brutta figura. Adesso aspettiamo. Spero di avere una seconda chance nella finale all-around. Ai mondiali in Scozia avevo fatto 55.665 senza caduta, quindi il 55.599 brasiliano non è niente male”. 

 

Rio 2016 – Parola di…Martina Rizzelli


“Alle parallele, nonostante sia partita da un valore più basso, almeno tre decimi in meno, perché non mi è stato riconosciuto il Tarzan, sono riuscita comunque ad ottenere un buon punteggio collegando lo stalder giro. Anche se non era perfetto sono soddisfatta lo stesso del mio esercizio. Prima di entrare in campo gara mi veniva da piangere per l’emozione, ho cercato di gestirla pensando a quanto avevo lavorato per arrivare fin qua e che dovevo dare il massimo, senza pensare a come sarebbe andata a finire. Adeso dobbiamo aspettare che passino le altre nazioni, sperando di rientrare tra le migliori otto. A questo punto, con il Belgio dietro, ci giochiamo la qualificazione con Germania, Olanda e Francia”.


 

Rio 2016 – Parola di…Elisa Meneghini

“Con Enrico avevamo già deciso, prima della gara, che alla trave avrei fato la rondata teso e non la rondata avvitamento, perché in sala di allenamento non riuscivo a trovare i riferimenti e continuavo a sbagliarla. Le cadute delle mie compagne poi hanno confermato la bontà di questa scelta”.

 

Rio 2016 – Parola di…Erika Fasana

“Al corpo libero con Enrico e Laura avevamo scelto di fare lo tsukahara avvitato e doppio teso perché non volevamo rischiare il doppio teso avvitato in seconda. Non era pronto e con tutti gli infortuni che ho avuto non sono riuscita ad arrivare a questa gara al massimo. Avrei voluto prepararlo meglio, comunque sono contenta lo stesso e adesso vedremo come andranno le prossime suddivisioni. Sono già quarta, quindi la vedo dura vista la concorrenza di americane, inglesi e brasiliane. Alle Parallele, dove ho sempre fatto fatica, sono riuscita a prendere il punteggio più alto e sono felice del contributo dato alla squadra. Alla trave sono caduta sul flic teso. Mi dispiace perché il punteggio è stato alto anche con la caduta, senza la quale sarei arrivata vicino al 14. Ma come si dice? Con i se e con i ma non si va da nessuna parte”.   

 

Rio 2016 – Parola di…Vanessa Ferrari

“Sono tre giorni che non ne sbaglio una di trave, anche nelle sale di allenamento. Invece in gara non ho capito più niente, mi sono lanciata a caso, non ho messo i piedi ed ho perso la serie acrobatica. Così il valore di partenza è sceso di un punto. Poi non mi sono sentita più un dito. Non mi faceva male ma avevo paura che fosse rotto e che avrei avvertito dolore una volta scesa. Quindi durante la coreografia guardavo giù per vedere se era dritto. Solo dopo, in bagno, ho capito che era tutto apposto. Il 12.000 finale senza la serie acrobatica, la caduta e il resto fa capire che senza tutto ciò potevo essere in finale. Il resto dell’esercizio è andato in automatico, tanto per stare su ma senza la precisione che sarebbe servita. Al corpo libero avevo l’ansia perché, a quel punto, mi giocavo davvero tutto, però volevo riuscire a portare a termine quello che sapevo fare, senza rimpianti. Chiedevo solo la possibilità di giocarmela ancora una volta, fino in fondo. E credo di esserci riuscita, quattro anni dopo sono ancora qui! Adesso in finale potrei aggiungere qualcosa, ma dipenderà dall’ordine di partenza. Se ci attacchi qualcosa e poi non sei pulita è peggio. Sulla parte artistica, per esempio il giro in presa, si può far meglio. Riproporre il Nessun Dorma del mondiale di Aarhus ma con diagonali più difficili, malgrado l’età che avanza, è stato bellissimo. Dopo che mi sono alzata dalla parte a terra, prima dell’ultimo salto artistico, nell’ultima diagonale, ho sentito che mi tremavano un po’ le gambe e allora mi sono detta: non facciamo cavolate proprio all’ultimo! Ho resistito 10 anni posso reggere altri 10 secondi”.

 

Classifica parziale a squadre dopo 3/5 suddivisione

1 CHN 44.515 (3) 45.166 (3) 43.332 (2) 42.266 (3) 175.279

2 RUS 44.832 (2) 46.649 (1) 41.998 (5) 41.141 (6)  174.620

3 GBR 44.432 (4) 44.666 (4) 42.400 (4) 42.566 (2) 174.064

4 BRA 45.299 (1) 43.357 (5) 43.599 (1) 41.799 (4) 174.054

5 GER 43.333 (6) 45.699 (2) 42.499 (3) 41.732 (5) 173.263

6 ITA 43.366 (5) 42.266 (7) 40.332 (7) 43.432 (1) 169.396

7 BEL 42.033 (7) 43.041 (6) 41.765 (6) 40.999 (7) 167.838