La notte di Rio, questa sera, è più stellata che mai. Il team stelle e strisce, infatti, si è aggiudicato la medaglia d’oro a squadre con il punteggio stratosferico di 184.897. Semplicemente annientate tutte le rivali, a cominciare dalla Russia (176.688), ancora seconda dietro le americane, come a Londra 2012, con un distacco di oltre otto punti. Nulla hanno potuto la Mustafina e compagne, che dopo aver retto per metà gara, al volteggio e alle parallele, sono crollate negli altri due attrezzi. Bronzo per la Cina, particolarmente efficace alla trave che con il totale di 176.003 tiene giù dal podio il Giappone, prendendosi una piccola rivincita dopo il sorpasso di ieri nella maschile. A seguire, nell’ordine, la Gran Bretagna (174.362) , che ha messo in fila dei buoni corpi liberi, la Germania (173.672), l’Olanda (172.447) e le padrone di casa del Brasile (172.087), in leggera flessione dopo l’ottimo quinto posto in qualifica. E così Gabrielle Douglas, Alexandra Raisman, Madison Kocian, Lauren Hernandez e Simone Biles hanno riscritto la storia, regalando agli States il terzo titolo olimpico a squadre dopo quelli di Atlanta ’96 e Londra 2012. Le prime due facevano già parte delle fierce five di quattro anni fa, oltremanica, e come le chiameranno ora poco importa. Ciò che conta è che, questa sera, dominando in tutte e quattro le rotazioni, hanno fatto spellare le mani ai tanti appassionati accorsi alla Rio Olympic Arena per ammirarle. Non ci sarebbero più aggettivi per descrivere le atlete statunitensi che da Pechino 2008 – dove giunsero alle spalle della Cina malgrado fenomeni del calibro Nastia Liukin, Shawn Johnson e Alicia Sacramone – hanno letteralmente gettato le basi della ginnastica del futuro, interpretando per prime in quale direzione stesse andando il Codice dei Punteggi e l’evoluzione delle attrezzature dell’Artistica sempre più performanti. E anche se adesso si chiuderà il ciclo di Marta Caroly – che comunque ha annunciato l’intenzione di continuare a collaborare con la Federazione – siamo sicuri che gli altri Paesi impiegheranno molto tempo per ridurre l’attuale spread tecnico.  La differenza maggiore, manco a dirlo, per il momento la fa la parallela, specialità nella quale gli Usa sono semplicemente devastanti (come se nel resto lo fossero meno, ma diciamo che tra gli staggi è più evidente). Altra notizia importante è che finalmente il nome della Biles è entrato nella hall of fame della ginnastica olimpica. Simone, protagonista di un quadriennio da record, è ora giunta all’incasso, pronta a far sue tutte le medaglie d’oro in palio, eccetto proprio quella alle parallele asimmetriche, dove comunque la Kocian e la Douglas sono prontissime a perfezionare l’en plein americano. Domani  però viene prima il turno di un altro supereroe, l’imperatore Uchimura, che nella maschile ha, più o meno, le stesse intenzioni della regina di Columbus. Si incomincia infatti con i concorsi individuali: quello riservato agli uomini, il 10 agosto (a partire dalle 16.00 brasiliane, le 21.00 in Italia) e l’all-around delle donne, l’11 agosto (stessi orari) con Carlotta Ferlito (22ª in qualifica) e Vanessa Ferrari (24ª) inserite nell’ultima sestina con partenza al corpo libero. Specialità che vede la scuola azzurra tra le prime al mondo. 

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Rio 2016 - Finale a Squadre Femminile