Il lieto fine esiste solo nelle favole. La vita è un’altra cosa ma a volte ci regala delle storie che hanno una morale molto più profonda di quella delle fiabe. Perché è la morale degli adulti, di coloro che sanno che non esistono le fate turchine o le bacchette magiche e che nessuno ti regala niete. Vanessa Ferrari il suo lieto fine se l’era costruito giorno per giorno, per cancellare la beffa di Londra, per non chiudere la carriera con una delusione. E c’è riuscita, malgrado il quarto posto di Rio. Perché nello sport non conta solo vincere per essere vincenti, come ci ha insegnato Dorando Pietri. Con il punteggio di 14.766, un decimo in meno della qualifica, il caporal maggiore dell’Esercito Italiano è finita ai piedi del podio olimpico alle spalle di Simone Biles – che con 15.966 completa il suo personalissimo poker dorato – dell’altra statunitense Alexandra Raisman – argento, come da pronostico, con 15.500 – e della sedicenne britannica Amy Tinkler – che quando Vany conquistava l’oro ad Aarhus era in prima elementare e adesso si ritrova un gradino sopra l’azzurra più forte di tutti i tempi, con 14.933. "L'esercizio è andato bene – ha dichiarato la Ferrari, visibilmente commossa ai tanti giornalisti accorsi in mixed zone - Ho fatto tutto quello che dovevo fare. Forse non sono stata precisissima nell'ultima diagonale. Fa più male qui o a Londra? Uguale. E' sempre una medaglia olimpica persa, in entrambi i casi. Nel 2012 me l'hanno nettamente rubata, qui potevano darmela o no. E' più o meno la stessa cosa. Recriminazione alla giuria? No, non ho niente da dire". Il sesto posto dell’altra italiana in gara, Erika Fasana, con 14.533 testimonia la qualità al corpo libero della nostra scuola. Il sogno della stella di Orzinuovi si è infranto sul doppio carpio conclusivo dove ha lasciato almeno tre decimi. E avendo perso la medaglia di due, è facile tirare le somme. Eppure la nota di partenza è stata più alta delle qualifiche (6.300 contro 6.200), merito della piroetta con due giri impugnata e dei salti artistici. Piccoli “upgrade” come li chiama Enrico Casella che erano stati aggiunti per compensare i limiti dell’acrobatica dovuti ai noti problemi fisici che assillano i tendini della bresciana fin da Pechino 2008 (“Quella doveva essere la sua Olimpiade” – aggiunge il DTN con un pizzico di malinconia). “E’ come se fosse caduta sul traguardo – ha aggiunto il Presidente Agabio - Ce la siamo giocata sull’ultima diagonale. Se stoppava era medaglia. Abbiamo perso un’ opportunità importante, inutile nascondersi. Ma è altrettanto importante essersela giocata fino in fondo. Hanno vinto i migliori. Ma lasciatemi dire che le nostre ginnaste non hanno certo sfigurato. Un quarto e sesto posto olimpico non devono essere sacrificati sull’altare del medagliere. Soltanto chi ha fatto ginnastica può capire il lavoro che c’è dietro. Dispiace non aver dato, fino ad ora, il nostro contributo numerico alla missione Coni che sta ottenendo tanti successi. Adesso voltiamo pagina e concentriamoci sulla Ritmica!”. Sulle note del Nessun Dorma pucciniano la principessa Turandot ha posto un enigma troppo difficile al suo Calaf, al quale è stata tagliata la testa. Ed è allora che d’incanto è uscita fuori la dolce Liu. Tutto questo è accaduto nel cuore di una ragazza di quasi 26 anni che ha scritto pagine memorabili nella ginnastica e che dopo la battaglia si è riscoperta fragile, ma sempre innamorata del suo sport. Malgrado sia stata così crudelmente tradita. "Ci ho sperato fino all'ultimo perché ci poteva stare – ha concluso il caporal maggiore dell’Esercito Italiano - Io ho dato sempre il massimo. Due Olimpiadi e due quarti posti al limite. Nello sport c'è chi vince e chi perde, bisogna saperlo accettare. Il futuro? Sto pensando, non lo so. Prima torno a casa". Ad abbracciarla ci sono i genitori, i due fratelli gemelli Ivan e Michele, che le sono attaccatissimi, e il fidanzato Simone, un gigante buono che le ha tirato fuori la parte più bella. “L’amarezza è grande – ha chiosato Casella – ma è diversa da quella di Londra. La classifica qui è giusta. Bastava fare un arrivo normale alla fine. Ma una finale di questo livello tecnico non credo si sia mai vista, con sette tsukahara avvitati, quattro doppi tesi avvitati. Il quarto posto non piace a nessuno ma bisogna saper accettare i verdetti dello sport. Con questo esercizio nel 2012 sarebbe finita più avanti e migliorarsi alla sua età è già un’impresa. Fino all’ultima riga stava sul 15.20, 15.30, lo spazio per infilarci c’era, eccome. Quando ho visto il passo all’arrivo ho capito subito che sarebbe costato caro. Se c’ho sperato per un attimo? Non volevamo certo ripagare un’ingiustizia con un’altra ingiustizia. L’inglese ha fatto benissimo, se l’è meritata. Adesso Vanessa si farà operare. Credo che molto probabilmente questa sia stata la sua ultima gara. Ci ha fatto tornare i brividi, con il Nessun Dorma. Tutto era cominciato così com’è finito, e il risultato non cambia la storia di un’atleta che non si è mai arresa. Ho condiviso con lei 18 anni, tutti i giorni in palestra. Se dovesse smettere continuerò ad averla tra i piedi come allenatrice. Anche l’Italia dovrà imparare a fare a meno di un punto di vista tecnico così importante. Vanessa è sempre stata fondamentale per la squadra e mi auguro che possa continuare ad esserlo per le ginnaste che verranno, anche se in una veste diversa”. Ma il mio mistero è chiuso in me, il nome mio nessun saprà, cantava Pavarotti nell’opera incompiuta di Giacomo Puccini. Ma noi il nome lo conosciamo bene, Vanessa Ferrari, e la sua storia, tutt’altro che una favola, si è compiuta oggi e ci ha insegnato la sua morale. Che non serve una medaglia olimpica per essere campioni.    


 

FINALE CORPO LIBERO FEMMINILE

1.       BILES Simone (USA) 15.966 6.900 9.066

2.       RAISMAN Alexandra (USA) 15.500 6.600 8.900

3.       TINKLER Amy (GBR) 14.933 6.400 8.533

4.       FERRARI Vanessa (ITA) 14.766 6.300 8.466

5.       WANG Yan (CHN) 14.666 6.300 8.366

6.       FASANA Erika (ITA) 14.533 6.100 8.433

7.       MURAKAMI Mai (JPN) 14.533 6.300 8.233

8.       STEINGRUBER Giulia (SUI) 11.800 5.400 6.700