Dopo quattro anni di continue medaglie d’argento nelle massime competizioni internazionali Margarita Mamun si è presa la scena più prestigiosa, andando a vincere la medaglia d’oro olimpica nel Concorso Individuale di Rio de Janeiro. La ventenne di Mosca con il totale di 76.483 sulla connazionale Yana Kudryatseva, argento a quota 75.608. La tre volte campionessa del mondo - che sembrava avviata verso quella certificazione a cinque cerchi già ottenuta da altri dominatori dell’aria, come Simone Biles e Uchimura nell’Artistica - è inciampata clamorosamente nelle clavette, ottenendo appena il quinto parziale di giornata. E così la Mamun, una ragazza mora, più riservata della regina Kudry, l’esatto contrario dell’étoile stile Bolshoi, e cresciuta, tra l’altro, anche attraverso la partecipazione alla nostra Seria A, succede a Yulia Barsukova (2000), Alina Kabaeva (2004) e Evgeniya Kanaeva, divenendo la quarta ginnasta russa consecutiva ad indossare la corona olimpica. La sfida stellare tra le due amiche e rivali si è svolta a colpi di esercizi sopra il 19, mandando in visibilio il pubblico della Rio Olympic Arena, fino al clamoroso errore alle clavette dell’”Angelo con le ali di ferro”. Al terzo posto troviamo l’ucraina Anna Rizatdinova che con il totale di 73.585 -prima tra gli umani nel club del 18 - difende la posizione ottenuta in qualifica e porta a casa un meritato bronzo. La 23enne di Simferopol , decima a Londra nel 2010, si lascia alle spalle la coreana Son (72.898), le bielorusse Staniouta (71.133) e Halkina (70.932), la bulgara Vladinova (70.733), la spagnola Rodriguez (69.949), l’azera Durunda (69.748) e la francese originaria di Minsk Moustafaeva (68.240). Domani si chiude la XXXI rassegna olimpica con la finale a otto delle squadre (a partire dalle 11.00, le 16.00 italiane). Le Farfalle di Emanuela Maccarani, quarte in qualifica dietro la Spagna, la Russia e la Bielorussia, partiranno per quarte in entrambi gli attrezzi.