Il Cuore sarà pure matto – e ci mancherebbe altro, alla vigilia di un esordio europeo – ma le ragazze della Squadretta Junior hanno la testa ben salda sulle spalle, concentrate solo sul loro esercizio. Determinate, nel provare e riprovare sulle note di un brano famoso in tutto il mondo, presentato, per la prima volta, da Little Tony e Mario Zelinotti al Festival di Sanremo 1967. E così la training hall – una struttura immensa, prestata alla ritmica dagli sport di velocità invernali e dall’Hockey, collegata alla Minsk Arena da un lungo tunnel sotterraneo – si riempie dei versi e della melodia composti da Armando Ambrosino e Totò Savio, quasi mezzo secolo fa. Milena Baldassarri (Fabriano), Agnese Duranti (La Fenice), Daniela Mogurean (Fabriano), M. Lavinia Muccini (Fabriano), Anna Basta (Pol. Pontevecchio) e  Antonietta Bajraktari (Ritmica 2000 Quartu S.E.) rubano l’occhio, c’è poco da fare. Sono splendide, come le figure create per loro da Julieta Cantaluppi e Kristina Ghiurova. Il cuore diventa così una palla rossa, che le ragazze fanno volteggiare tra lanci, enjambé e spaccate, in un insieme di difficoltà -  per rimanere in tema – da infarto. Che rischia di venire davvero al gruppone dei parenti – sul serio matti da legare, per simpatia e passione  – che hanno raggiunto ieri le loro piccoline (le junior appartengono alle classi 2000-2002) fino in Bielorussia, superando ostacoli fisici e burocratici. Mamme, papà, sorelle e pure fratelli, tutti pronti a fare un gran baccano dagli spalti del Multi - Sport Complex di Pobeditelei Avenue, nella migliore tradizione della Torcida azzurra, quella che di solito accompagna le Farfalle. Tra l’emozionato e il commosso sono riusciti appena a salutare figlie e sorelle, a loro volta troppo impegnate per lasciarsi andare a baci e abbracci.  D’altra parte “il cuore matto che ti vuole bene, ti perdona tutto quel che fai”. Oggi era in programma un turno importante di allenamento. La prova generale, prima del debutto. Un’ora e venti minuti al mattino, con la sessione sul campo gara fissata tra le 19.00 e le 20.00 locali (l’Italia è un’ora indietro). Domani si incomincia dal fondo, un bel vantaggio. Le libellule tricolori, infatti, entreranno per ultime, su 26 squadre, mentre sabato per tredicesime. Al termine delle due prove avremo la classifica del Concorso Generale e le otto finaliste che rivedremo domenica 3 maggio. “E’ l’esperienza più importante della loro vita – ci spiega Julie, che se ne intende – Sono otto mesi che lavorano insieme, lontano da casa e dagli affetti, per prepararsi a questo momento. Al Grand Prix di Mosca, ad inizio stagione, non erano ancora mature. A Lisbona qualcuna non stava bene, eppure hanno mancato la finale di un soffio.  A Pesaro, davanti al proprio pubblico (non sempre il fattore campo può essere un vantaggio) sono giunte ai piedi del podio”. La crescita del gruppo è evidente. Serve tempo, lavoro, impegno per assemblare sei individualiste provenienti da varie regioni d’Italia. Sei speranze che rappresentano il futuro della Sezione diretta dalla prof.Piazza, pur avendo già un meraviglioso presente, comunque vada. “L’obiettivo qui è non sbagliare – continua la Cantaluppi – L’esercizio piace a tutti, loro sono belle, basta non perdere gli attrezzi (5 palle, ndr) ed è fatta. Certo, non è che sia poi così facile. Siamo l’unica squadra che ha lasciato tutte le difficoltà. Anche le bulgare hanno tolto qualcosa.  Loro, insieme a Russia Bielorussia e Azerbaijan, sono tra le favorite. Tra le outsider vedo bene la Spagna e Germania, con l’incognita Ucraina, che finora si è nascosta”. Tornando al cuore, quello che ”ti segue ancora e giorno e notte pensa solo a te”, non potevamo dimenticare un’altra esordiente speciale, proprio l’allenatrice, che abbiamo seguito dai suoi inizi nel Team Italia del 1998 fino ai Giochi Olimpici di Londra nel 2012. La Cantaluppi al suo primo Campionato d’Europa con l’accredito da tecnico al collo, dopo averne disputati sette da senior, è una notizia a parte. “Sto provando sensazioni diverse – ci confessa la sette volte campionessa italiana assoluta, medaglia d’oro ai Giochi del Mediterraneo 2009 – L’emozione è maggiore rispetto a quando ero una ginnasta, perché non poso sfogarla. Mi ci devo ancora abituare. Comunque è meraviglioso ritrovarmi ancora qui, nel mio habitat naturale. Sono andata a vedere la prova della Russia e Yana Kudryavtseva mi ha salutato. Sono soddisfazioni!”.  E’ proprio vero, il cuore matto degli appassionati della Ritmica azzurra “non è convinto che sei andata via, che (ci) hai lasciato e non ritornerai!”.