“Non è una medaglia a fare un campione, né una sconfitta a fare un perdente”. La saggezza di capitan Pagnini è la chiosa perfetta di questa trasferta azera della Squadra di Ritmica. Le leonesse  ferite, ma mai dome, commettono due errori sia nell’esercizio con i nastri che in quello con il doppio attrezzo, e concludono la prima edizione degli European Games senza mai salire sul podio. Senza graffiare. La preda qualche volta può scappare anche alla re della jungla, che adesso, a digiuno, deve studiare le contromosse. Nello sport non si può vincere sempre, e a Baku hanno vinto altri, meritatamente. Le finali di specialità, che alle Olimpiadi di Rio de Janeiro non ci saranno, vanno, per la cronaca, alla Russia e alla Bielorussia, finite entrambe davanti all’accoppiata Ucraina e Israele, che in posizioni invertite salgono per due volte sul podio. “Si riparte da qui per risalire – prosegue l’aviere capo dell’Aeronautica Militare, parlando a nome dei commilitoni Andreea Stefanescu e Camilla Patriarca, nonché di Martina Centofanti, Alessia Maurelli e Sofia Lodi – Le collaborazione dei nastri sono molto difficili, basta cambiare qualche piccolo meccanismo per alterare delicati equilibri. Abbiamo commesso lo stesso errore delle qualifiche, in un passaggio complicato ma che poi non dà un abbuono così alto. Nella seconda prova devo ammettere di aver guardato in alto e di non aver più capito quale fossero le mie clavette. E’ bastato un istante di asincronia del gruppo e mi sono vista arrivare addosso otto attrezzi. Una cosa mai accaduta prima. Peccato! Volevamo vincere ancora in un impianto dove avevamo così ben figurato nel 2014. Ora ci vuole una breve pausa per ricaricare le batterie e poi dal 29 giugno ci ritroveremo a Follonica, con i Mondiali di Stoccarda nel mirino”. Sulla stessa lunghezza d’onda Emanuela Maccarani che con sportività ha subito riconosciuto il parziale black out delle sue ragazze: “Sono stati commessi diversi errori, anche se la perdita delle due clavette non dovrebbe andare oltre lo 0.60 di penalizzazione. Forse con le altre sporcate, un giro chiuso prima, un lancio non in linea si giustifica il punteggio finale. Adesso valuteremo se è il caso di togliere qualcosa”. Anche il Presidente Agabio, sceso in zona mista per rincuorare le ginnaste azzurre, è sulla stessa lunghezza d’onda: “Capita anche ai migliori di sbagliare – ha detto il numero uno della Ginnastica italiana – le gare sono così. Ci rifaremo molto presto, a cominciare dai Mondiali di Stoccarda. Onore alle squadre che ci sono finite davanti. Però voglio vedervi sorridenti e determinate, perché torneremo presto al posto che ci compete”. Alla Pagnini l’ultima parola, giusto per esprime un pensiero che rispecchia molto bene il cuore di queste campionesse: “Vorremmo fare i complimenti a Michela Castoldi e Davide Donati. Abbiamo seguito la gara della coppia mista di Aerobica e abbiamo esultato per l’argento”. L’unica medaglia con la quale la Ginnastica italiana torna domani a casa, con un forziere quasi vuoto, forte di un’esperienza della quale fare…tesoro.

 


FINALE 5 NASTRI

1 Russia 18.000         

2 Ucraina 17.250       

3 Israele 17.100         

4 Spagna 16.750        

4 Germania 16.750    

6 Italia 16.200           

 

FINALE 2 CERCHI – 6 CLAVETTE

1 Bielorussia 17.600  

2 Israele 17.500

3 Ucraina 17.150

4 Bulgaria 16.750

5 Italia 16.650

6 Russia 16.400