C’è mancato pochissimo che Julieta Cantaluppi regalasse all’Italia della ginnastica la tredicesima medaglia di Almeria, l’unica in palio nella ritmica. Con una prestazione di valore assoluto (56,150 il suo punteggio nella classifica generale) la comasca ha chiuso di un niente giù dal podio la prima esperienza ai Giochi del Mediterraneo. Dopo il settimo posto di ieri, l’atleta della S.G.Fabriano è partita gasatissima, con un 14,300 alla fune e un 14,525 alla palla che lasciavano attonito il pubblico del Moisés Ruiz Sports Hall. Solo una Cid Tostado semplicemente perfetta riusciva a tenerle testa. Poi un quinto posto nelle clavette (14,125) attardava Julieta, soprattutto a vantaggio della greca Andriola, autrice di un’ottima prova (15,200) dopo una partenza fiacca ai primi attrezzi. La gara si decideva al nastro e la beniamina di casa, Amudena Cid Tostado - nonostante, ancora, una leggera carica elettrostatica sulla pedana che ha condizionato tutte le ginnaste - è riuscita ad agguantare l’oro con l’esercizio migliore (14,950). Alla fine l’iberica totalizza un punteggio di 61,650 sufficiente per salire sul gradino più alto del podio davanti alla sorprendente francese Delphine Ledoux (57,250), che con due secondi posti nella palla e nelle clavette soffia l’argento alla Eleni Andriola (56,575). Julieta finisce di 0,425 punti dietro l’ellenica, che su quattro attrezzi è un'inezia, ma si migliora, rispetto alle qualificazioni, di ben 2,450 punti, quanti ne bastano per lasciarsi alle spalle, con la quarta piazza anche nel nastro, l’altra spagnola Jennifer Colino Guerra e la nostra Romina Laurito (6ª con 53,225). La 18enne di Gallarate, che solo da quest’anno ha ripreso l’attività da individualista dopo la parentesi con la squadra, ha lanciato segnali importanti in vista dei prossimi Campionati del Mondo di Ottobre. “Romina dopo due attrezzi era quarta” - ci fa notare la D.T. Marina Piazza – “sono molto soddisfatta per la sua prestazione. In prospettiva, al di là della delusione per una medaglia che, da come si era messa, sembrava alla portata delle nostre ragazze, per me è stato un test molto importante. Le azzurre avevano meno esperienza di chi le ha precedute. Non dimentichiamo che la spagnola e la greca erano ad Atene, ma chi ha notato la differenza?”

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