Finalmente è arrivata. E’come se fosse d’argento, poteva essere d’oro per 12 centesimi di punto, ma è di bronzo ed è comunque bella, come diceva una canzone di Battisti, perché è la prima e serve a smuovere il medagliere dell’Italia. Matteo Morandi con un esercizio da 9.650 ha conquistato il gradino più basso del podio degli anelli dietro al duo d’oro composto dal giapponese Hiroyuki Tomita e dal cinese Yibing Chen, parimerito con 9.662. L’altro finalista azzurro, Matteo Angioletti ha chiuso, invece, al sesto posto totalizzando un onesto 9.550. Da registrare, per la cronaca, la doppietta di Tomita che con il trionfo anche alla sbarra, subito emulato dal compagno Takehiro Kashima alle parallele, ha portato il Giappone in testa al medagliere dell’artistica maschile con cinque ori e due bronzi complessivi. La giornata si è conclusa poi con il primo posto nel corpo libero del canadese Brandon O’Neill, con quello al cavallo con maniglie del croato Robert Seligman e con il successo del ginnasta di Taipei Yi-Hsueh Huang al volteggio. Il rendimento delle ragazze azzurre, al contrario, è stato condizionato da piccoli errori e da una giuria che, nel caso della Bergamelli, ha deciso di valutare l’esercizio al corpo libero partendo da una difficoltà di 9.50 anziché 9.70. In questo modo l’atleta della Brixia non è potuta andare oltre il sesto posto con un totale di 8.862, molto, troppo lontana dal trio di testa formato dalla brasiliana Dos Santos (oro con 9.525 e un coefficiente di 10) e dalle due cinesi Ye Fan e Nan Zhang (seconda e terza rispettivamente con 9.362 da una difficoltà di 9.9 e 9.162 da 9.8). Uno sbaglio, poi, ha costretto Ilaria Colombo ad accontentarsi dell’amara medaglia di legno e dei complimenti a fine gara del presidente della Commissione Tecnica Internazionale Nellie Kim. La 19enne di Desio, infatti, non ha collegato la “ribaltata senza” al “flic salto” ed è quindi partita da 9.80 anziché dal 10 preventivato. Fatto sta che nonostante l’intoppo l’atleta della GAL Lissone è riuscita ad arrivare ad un passo dal podio, sul quale però sono salite, nell’ordine, le solite cinesi, Zhang e Fan (a 9.487 e 9.200) e la britannica Elizabeth Tweddle (8.950), a sua volta oro alle parallele asimmetriche. L’olandese Evi Neijssen si è, infine, meritata la palma di campionessa universitaria nel volteggio. La ginnastica ad Izmir, a questo punto, ritorna con la ritmica dal 18 al 20 agosto.

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