La squadra azzurra di Ginnastica Ritmica è rientrata da Pechino con due dati importanti: le Russe non sono irraggiungibili e le cinesi sono sempre più vicine. Nel torneo preolimpico The Good Luck Beijing, in una vera e propria simulazione dei Giochi del 2008, la Santoni e compagne hanno chiuso al secondo posto con 34.600, tra la Russia (prima con 35.075) e le padrone di casa (34.050). Nella classifica cristallizzata degli ultimi tempi si comincia, dunque, a muovere qualcosa. La Cina, in un colpo solo, scavalca la Bielorussia (4ª con 33.825) e la Bulgaria (5ª con 33.100). Le due formazioni dell’Est europeo avevano mostrato, già ai Mondiali di Patrasso, un evidente ritardo dalla coppia di testa, ciò nonostante sembravano destinate a giocarsi tra loro il gradino più basso del podio olimpico. L’inserimento della squadra cinese rimette tutto in discussione. “Se le bielorusse nei prossimi mesi non rendono le proprie composizioni più interessanti – ci racconta Emanuela Maccarani - rischiano di perdere quel bronzo che, a mio parere, avevano in tasca”. Buone notizie, invece, dall’Italia, che continua la sua escalation e raggiunge le rivali russe ai 3 cerchi e 4 clavette. Nell’esercizio con i due attrezzi le azzurre e le ginnaste di Tatiana Vasilieva hanno ottenuto il medesimo punteggio, 17.575, ma analizzando i parziali salta fuori che le nostre sono state più brave nel tecnico (8.700 contro l’8.400 russo), pareggiando nell’artistico (9.150). Soltanto un’esecuzione leggermente inferiore (8.650 contro 8.800) ci costringe all’ennesimo secondo posto nelle graduatoria virtuale (il CIO riconosce soltanto il Concorso Generale. ndr.) di specialità. “Più che un test questa gara sembrava un vero e proprio mondiale – continua l’allenatrice italiana, che in questa esperienza era coadiuvata dalla collega Eva D’Amore - Le ragazze hanno tirato al massimo senza commettere errori. E alla fine abbiamo lanciato un segnale importante: Russia e Italia si equivalgono! Molto dipenderà dalla composizione delle giurie e dall’esecuzione, quel che è certo è che le nostre avversarie hanno capito che non si portano l’oro da casa. Qualcuna di loro mi è parsa addirittura soprappeso e il distacco di quasi 5 decimi alle funi mi è sembrato eccessivo. Noi abbiamo ricevuto tanti elogi, per la forza esecutiva, l’energia dell’interpretazione. Voglio fare i complimenti a tutte le mie ginnaste, sono state combattive, nonostante i disaggi del fuso orario. Le gambe erano pesanti eppure hanno reagito alla grande, sospinte forse dalla magia della pedana di Pechino. Il Palazzetto è molto bello, simile a quello di Atene, anche più alto, ma quanto smog c’è nell’aria!”. Per la cronaca Olga Kapranova si è aggiudicata con 73.825 l’oro nell’All-around individuale. La campionessa russa vincendo tutte e quattro le rotazioni ha staccato Anna Bessonova (70.250), frenata da un grave errore al cerchio, e l’azzera Aliya Garayeva (bronzo con 69.775). Prima delle europee la spagnola Almudena Cid, sesta con 65.400.

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