L’Italia perde il titolo europeo, a vantaggio della Romania, e finisce al quarto posto. Niente di grave per il piazzamento ai piedi del podio. Un tempo ne avremmo brindato. Qualche rammarico in più soltanto per non essere riusciti a difendere l’oro conquistato a Volos nelle migliori condizioni per farlo. Ma l’anno olimpico è sempre un anno balordo, dove l’obiettivo dei Giochi è come un buco nero capace di attirare a sé ogni logica contingente. Persino un Europeo, che se vinto a marzo potrebbe tradire un anticipo sulla preparazione. Tanto di cappello in ogni caso ai vincitori. Alla Romania che è riuscita a compensare la perdita della Patrascu, guadagnando addirittura due decimi rispetto al totale delle qualificazioni, e alla Francia, che trascinata da una Maison des Sports finalmente gremita, non ha fatto rimpiangere l’assenza forzata della Severino. Le azzurre partono al corpo libero con l’ X-Man 2 di Carlotta Giovanni. Poi è il turno di Lia Parolari che, al di là di una piccola imprecisione sulla prima diagonale, bissa la prestazione di giovedì sulle note di Roxane’s Tango. Chiude Vanessa con un 15.150, migliorando di tre decimi la prova del concorso I. Tre decimi che colmano le piccole perdite delle compagne. Il totale di squadra al primo attrezzo, alla fine, sarà pressoché identico al totale di ieri l’altro (43.975 contro 43.925). Il problema è che nel frattempo la Francia supera in scioltezza l’ostacolo della trave, senza cadute e soprattutto con un 45.200 che le vale il secondo posto al termine della prima rotazione. Comanda la Russia con 46.075 alle parallele. Nella stessa specialità la Romania (45.075) limita i danni con la Dagoi (14.600), buttata dentro per forza maggiore. L’Italia va al volteggio con la voglia di mettere la freccia ma incappa nel primo errore di giornata, il piede fuori del materassino all’arrivo della Benolli, che ci costa sei decimi. Vanessa esegue bene il suo secondo doppio avvitamento in due giorni ed è già una notizia positiva. La Giovannini prende 14.875, come la Chusovitina, e lancia, con la solita irruenza, il guanto di sfida per la finale di domenica. Le azzurre totalizzano 43.700 e sono di quasi otto decimi indietro sul tabellino di marcia tracciato in qualifica. Le altre ne approfittano ed aumentano il distacco. La Romania alla trave scavalca la Francia, che al corpo libero non sfigura (15.175 la Vericel e 15.00 la Morel) e mette in cascina un inaspettato 45.075. Al secondo giro, nel primo apparato confrontabile, le transalpine ci danno un punto e dieci. Ma la parallela all’orizzonte infonde nuova fiducia alle italiane, che, ogni volta, devono aspettare l’Olanda prima di salire all’attrezzo. Nel frattempo la francese Morel sbaglia al volteggio (13.650) e la russa Afanaseva al corpo libero (14.100). Con due specialiste come la Ferrari e la Parolari, se facciamo il nostro, possiamo tornare i corsa. Invece è black out: Carlotta cade in uscita, Lia manca un appoggio, perde lo slancio ed è costretta a lasciarsi cadere, Vanessa, per paura di ripetere l’errore di giovedì, eccede nello slancio finale e finisce in terra. Morale: ci scavalca pure l’Ucraina! Andiamo alla trave come quinti e con tanta rabbia mista a sgomento. L’esperienza della capitana cade a fagiolo. La Bergamelli nel momento forse più critico della nostra gara completa il suo programma senza sbavature e porta a casa un conservativo 13.950. E’ la volta della campionessa europea, entrata anche in finale in questa specialità. Arriva il salto giro avvitato e, come le accadde ad Aarhus con ben altri esiti, finisce giù. Il suo 14.700 è buono, oramai, soltanto per le statistiche. Con questo risultato, infatti, l’atleta cremonese raggiunge quota 59.4 nella classifica virtuale dell’All-around, migliorando di mezzo decimo la sua precedente prestazione. Rispetto al 61.075 di Amsterdam che le valse la corona siamo lontani lo spazio dei tre mesi di stop forzato per la microfrattura al piede. Questa esperienza a Clermont Ferrand si conclude con il 15.175 della Parolari e gli abbracci delle rumene, che nel frattempo conquistavano al volteggio la certezza dell’oro. Ad essere sportivi, dopo le lacrime della Ponor e compagne in Grecia due anni addietro, ci fa quasi piacere. La rivincita, tanto, è già programmata per agosto. Il boato del palazzetto sottolinea il bronzo della Francia, protagonista di un’ottima gara. Seconda la Russia ad un paio di decimi dalla Nistor (61.050) e compagne. Nonostante i tanti errori le azzurre finiscono a meno di due punti dalla zona medaglie e saluta la competizione a testa alta. Domani, però, tocca alle specialiste. Si comincia con le junior alle 10.00: abbiamo Paola Galante alle parallele con il pettorale n°2 e Andrea La Spada che partirà al corpo libero per sesta. Dalle 14.00 alle 16.00 (diretta su Rai Sport Satellite) finali senior.