Flavio Cannone conclude la sua avventura nella 21° edizione dei Campionati d’Europa come prima riserva dei finalisti. Il ginnasta azzurro, con un punteggio totale di 67,60 valido per l’11ª piazza, non riesce ad entrare nell’ottetto d’eccellenza dell’individuale maschile di Odense, a causa di un secondo esercizio leggermente instabile, che comunque è stato bravo a terminare. Delusione a parte per una mancata vetrina internazionale, non c'e preoccupazione nello staff tecnico dell’atleta dell’Esercito Italiano, in quanto la sua preparazione è stata tutta orientata alle ormai incombenti olimpiadi. In una finale molto combattuta, orfana del nostro alfiere, in Danimarca si sono affrontati per la medaglia continentale i migliori interpreti di questa disciplina: i russi Khnychev e Ushavok, i francesi Martin e Pennes, il tedesco Stehlik, gli ucraini Nikitin e Cheronos e l´ idolo di casa Peter Jensen. Ad avere la meglio il campione olimpico Yuriy Nikitin, il quale, come nel 2004, prima dei giochi di Atene, ha fatto suo il titolo con il punteggio di 40.20, precedendo la sorpresa del torneo, Gregorie Pennes, e la rivelazione dell´anno Dimitry Ushakov, entrambi staccati di soli due decimi. La medaglia d´argento è stata assegnata al francese grazie ad una migliore esecuzione. Per la cronaca Dario Aloi ha chiuso al 48° posto e Stefano Crastolla al 54° della classifica di qualificazione senior. I due azzurri non hanno portato a termine la seconda routine. Un vero peccato, soprattutto per Dario che aveva svolto la prima routine con la media dell’8.5 di esecuzione. Per quanto riguarda il Syncro la coppia della Milano 2000 ha ottenuto una buona 14esima posizione, su 22 partecipanti, con il punteggio di 75.00, che autorizza, per il futuro, ad un cauto ottimismo. Il risultato di squadra dei tre italiani messi insieme, frutto della somma delle sei routine, colloca l’Italia al 13° posto, con 152.50 punti.