Per la prima volta la Federazione Spagnola ospita una tappa di World Cup di Trampolino Elastico, la quinta stagionale, per l’esattezza, dopo quella di Arosa della scorsa settimana. Albacete è anche l’ultima gara di Coppa del Mondo prima dei Giochi Olimpici di Pechino, quindi al Pabellon Universitario della Ciudad l’attenzione degli addetti ai lavori è tutta incentrata sulle gare individuali, le uniche che rivedremo in Cina. La giornata di qualificazione, in un impianto senza aria condizionata, ai limiti della praticabilità con i suoi 38 gradi di temperatura, vede il nostro Flavio Cannone in 21esima posizione con 66 punti. Il ginnasta dell’Esercito Italiano, dopo essere quasi uscito dai problemi ai tibiali di una gamba, ha sofferto in questi giorni di continue emorragie al naso, con perdite notevoli di sangue che l'hanno distratto notevolmente. Nonostante ciò Flavio ha tirato sia l’obbligatorio (28.6) sia il libero (37.4 con 15.5 di difficoltà), ma non è riuscito a centrare una finale dominata dalla coppia cinese Lu Chunlong (p. 41,0) - Dong Dong (40,9), davanti al nipponico Masaki Ito, bronzo con 40,3. Un assaggio amaro di quello che potremmo vedere a metà agosto, se si pensa che, nei preliminari, i cinesi in testa erano addirittura quattro, con Ye Shuai e Tu Xiao rispettivamente terzo e quarto, seguiti dai giapponesi Sotomura e Ito. La musica non cambia nella femminile con le atlete della Repubblica Popolare He Wenna (38.9) e Huang Shanshan (38.8), sui due gradini più alti , al fianco della russa Irina Karavaeva, terza con 38.5. Si difendono bene gli altri azzurri: Dario Aloi, seppure giovanissimo, riesce a raggiungere la 25ª piazza su 54 partecipanti, ad un passo da Cannone e dai migliori atleti al mondo in questa disciplina. Stefano Crastolla e Luca Marconi terminano il loro programma, a dispetto dell’emozione, classificandosi, nell’ordine, 42° e 45°. Grazie a loro l’Italia si colloca tra i Paesi con le squadre, in prospettiva, più complete. Non deve trarre in inganno, infatti, il 19° posto del nostro binomio nel Sincro. Dario e Stefano, con 44.10 sono ancora distanti dalle migliori otto coppie, ma vista la differenza di età, rispetto al duo ucraino Chernonos-Nikitin (vincente con 50.1 sugli, altrettanto, esperti tedeschi Serth e Stehlik e russi Leven e Khnychev), i tecnici italiani, a cominciare dal Responsabile Ezio Meda, hanno di che essere fiduciosi.

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