Oggi le nazionali di Ginnastica Artistica presenti a Pechino hanno preso il primo contatto con le attrezzature olimpiche. Nelle training halls e nella palestra di Warm Up del National Indoor Stadium si sono alternati i ginnasti e le ginnaste di Belgio, Romania, Italia, Ucraina, Polonia e Venezuela. Gli azzurri sembrano aver già smaltito il fuso orario ed hanno impegnato la mattinata a testare le condizioni tecnico-ambientali della capitale cinese. Li ha accolti un clima umido e una leggera foschia, alla quale dovranno abituarsi, badando soprattutto agli sbalzi climatici tra gli interni climatizzati del villaggio e delle palestre e l’esterno afoso. A meno di 11 giorni dalla Cerimonia inaugurale la Ginnastica italiana scalda, dunque, i motori. La Bergamelli appare visibilmente dimagrita. La ginnasta di Alzano Lombardo ha i muscoli delle braccia definiti come un bodybuilder. Ma Monica rimane sempre la stessa di cinque, dieci,… vent’anni fa. Infatti, le sue 24 primavere sembrano non essere passate, da quando mise piede per la prima volta in una palestra, a soli quattro anni. La ginnastica artistica l’ha accompagnata per quattro lustri. Tante, diverse da lei, hanno lasciato prima, per problemi fisici o per una scelta di vita. Ma la capitana non è cambiata ed ora è pronta per una nuova sfida personale, affrontare la terza olimpiade, dopo Sydney ed Atene. Tre edizioni completamente diverse. In Grecia la Bergamelli gareggiava come individualista, mentre in Australia rappresentò l’Italia con tutta la squadra azzurra, proprio come a Pechino. La bergamasca, dunque, è senz’altro la più rappresentativa - insieme a Igor Cassina e Alberto Busnari – per raccontarci le differenze sostanziali e lo ha fatto confidandosi con Irene Castelli, compagna d’avventura ai Giochi del 2000. “La tensione qui è maggiore, perché questa volta il team è davvero competitivo e la responsabilità si fa sentire. Abbiamo fatto tanti test per provare la nostra maturità sul campo, ed Enrico (Casella, ndr) continua a farmi salire per prima agli attrezzi, in modo da rilassare le altre. A Sydney ero la più piccola e il capitano non esisteva nemmeno; il gruppo non era così omogeneo e unito come ora. Il mio ruolo si è completamente ribaltato poiché otto anni fa ero la più piccola, mentre ora sono la più anziana”. La veterana, la chioccia di un’Italia in rosa che ha strabiliato durante tutto il quadriennio - arrivando al 4° posto storico del Mondiale di Stoccarda - analizza con serenità i suoi punti deboli: “In questo momento - dice - ho qualche problema alle parallele asimmetriche in quanto, di recente, mi sono fatta male ad una spalla e quindi mi sono dovuta fermare per un po’. Ma ho ancora quasi due settimane per recuperare. Nella gara di qualificazione, probabilmente, affronterò tutte e quattro le specialità. Se dovessimo rientrare tra le prime otto potrei dare un contributo importante soprattutto alla trave”. Una ventiquattrenne tutta casa e palestra non ha molto altro per scaricare lo stress. Ci chiediamo, allora, come riesca a mantenere e trasmettere la sua proverbiale calma olimpica. “E’ vero, non mi rimangono molte energie e tempo per pensare ad altro. Nel 2007 avevo iniziato ad allenare le ginnaste più piccole alla Brixia, la mia società, ma per quest’anno ho cambiato idea. Ho preferito rimanere concentrata sulla preparazione olimpica”. E dopo le gare, quando sarà tutto finito, tornerà nel suo mondo, ai suoi affetti. “Mi piacerebbe stare con i miei genitori e mia sorella e fare una lunga vacanza. Durante l’anno non ho molte occasioni per godermi i miei genitori. Sogno un posto caldo, magari all’estero. Ma ora non vorrei pensarci troppo, adesso la mia testa è tutta ai Giochi. Vedrò poi cosa fare, anche in base a come andranno le cose qui. Di sicuro ci saranno dei cambiamenti nella mia vita agonistica, più o meno radicali. All’inizio dell’estate avevo deciso di appendere le scarpette al chiodo, ma poi, respirando l’atmosfera degli ultimi collegiali, ed ora il clima delle Olimpiadi, ho cambiato idea. Penso di poter dare ancora il mio contributo a Brescia, nelle gare di Serie A. Pronostici? La Romania è messa bene, l’USA è in forma già da maggio. La Cina è imprendibile. Speriamo di riuscire ad entrare nella finale a squadre”.