“Non possiamo più nasconderci, questa è la situazione” – commenta con realismo in mix zone Enrico Casella, riferendosi alle tre cadute della Ferrari al corpo libero e le due al volteggio. “Negli attrezzi più tecnici siamo a posto e sono gli unici che oggi abbiamo provato integralmente. La concorrenza però è tale che sarà dura anche solo entrare in finale, sia alle parallele sia alla trave. Negli altri due Vanessa ha sperimentato, ha testato l’elasticità delle pedane ed inevitabilmente ha mostrato alle giurie quello che noi già sapevamo, ossia il suo ritardo di preparazione, dovuto ai ben noti problemi al tendine d’Achille. Nella ginnastica non si improvvisa nulla e se ti manca il fondo, l’allenamento, non vai lontano. Cambieremo strategia, non potendo attaccare giocheremo in difesa, puntando tutto sull’esecuzione. Quindi niente Tsukhara avvitato ed esercizio semplificato al corpo libero”. Mentre il Direttore Tecnico dell’Italdonne parla, Vany è seduta in un angolo, seccata di questa situazione. “In gara darò il massimo, come sempre. Non sono venuta qui a fare la turista. Si sapeva che non ero al 100% ma sbagliare in questo modo dà sempre fastidio. Ora valuteremo con i miei allenatori la tattica per il 10”. L’infortunio è stato gestito, fino ad oggi, nel migliore dei modi, tutelando la ginnasta con pause e trattamenti, in modo da consentirle un rapido recupero. Ora però è arrivato il momento di forzare, perché è in questa delicata fase che si deve capire fino a che punto è possibile spingersi. L’acrobatica vista oggi, con tutti gli errori, era impensabile fino a pochi mesi fa. In un certo senso è molto più preoccupante la situazione al volteggio, nel quale la Ferrari aveva mostrato sensibili progressi in occasione dell’amichevole di Roma, il 5 luglio scorso. “Dietro c’è molto più lavoro – continua Casella - ma smaltire questi carichi e andare in forma tutto insieme non è facile. Magari domani la facciamo riposare. Sono molto soddisfatto per quello che ha fatto la Macrì, darà il suo contributo in almeno un paio di attrezzi. La Benolli, pur con qualche problema fisico, è riuscita a fare il suo salto al volteggio, ma non eseguirà il secondo per la finale. Bene anche la Giovannini e la Parolari, anche se con qualche piccola imprecisione, rispettivamente, al volteggio e alle parallele”. Carlotta proverà ad entrare tra le migliori otto, proprio al volteggio, con una rondata flic salto teso con doppio avvitamento da 5.80 e una rondata flic con mezzo giro, ribaltata e salto in avanti con una avvitamento e mezzo. Quest’ultima esecuzione sarebbe partita da 6.50 se l’avvitamento le fosse stato riconosciuto teso. Invece con il raccolto l’imolese partirà da 5.90. “Sono contenta di quello che ho fatto e sicura che il 10 verrà bene anche il secondo salto. E’ normale che in prova ci voglia un po’ per abituarsi alla pedana e poi ho ancora due giorni per mettere a punto la situazione. Il campo gara è più morbido delle traning hall e questo è un bene, datemi però il tempo di prendere le misure. Si, inizio a sentire un po’ di adrenalina. L’importante è far bene con la squadra”. A questo proposito il DTN ha quasi sciolto le riserve sull’ordine di lavoro. Rimane qualche dubbio al corpo libero. Per il resto domenica vedremo:
- alla trave: Bergamelli, Ferrari, Giovannini, Parolari e Benolli;
- al volteggio Parolari, Bergamelli, Ferrari, Benolli e Giovannini;
- alle parallele asimmetriche Macrì, Giovannini, Benolli, Parolari e Ferrari.
Sicuramente Vanessa, Carlotta e Lia saranno impegnate su quattro attrezzi e quindi potranno giocarsi l’ingresso nell’All-around. In forse Francesca – concentrata sul doppio avvitamento al volteggio - che è in corsa con Monica per un posto al corpo libero. “Ancora non credo di essere a Pechino. Solo sei mesi fa ero a letto con il gesso. Dopo la gara di Roma ho faticato più del normale a recuperare e lì ho temuto il peggio. Con l’aiuto degli allenatori e delle mie compagne sono riuscita a compiere un’impresa, ai limiti della scienza medica. Il tendine risponde bene e credo che mi impiegheranno al corpo libero e alle parallele. La pedana spinge molto, mi sono sentita subito a mio agio. Ho l’altro tendine fasciato per il sovraccarico degli ultimi giorni, ma niente di preoccupante. La gioia è tale che non sento più niente”. Ad aprire sarà la capitana, alle 13.30 (ora locale) alla trave. La sua esperienza, alla terza olimpiade, è un valore aggiunto per il resto del gruppo: “Per fortuna questa trave non balla come quella di Stoccarda – ci racconta la Bergamelli – anzi è fin troppo dura. Un consiglio alle esordienti? Arrivate tranquille, perché alla fine è una gara come le altre, con i nostri esercizi, la solita giuria. Ma loro lo sanno, non sono più così piccole e hanno già vinto tantissimo”. In chiusura il sorriso dolce di Lia Parolari che il 30 luglio scorso ha compiuto in Cina il suo 18esimo compleanno. “Niente torta però – dice intimidita – siamo andate solo in giro a fare shopping”. Sugli acquisti non si è sbilanciata, magari il regalo più grosso se lo farà da sola nei prossimi giorni.