Due azzurri in Romania, nel cuore di una delle più prestigiose scuole di Ginnastica al mondo. Nel fine settimana Elisabetta Preziosa (Lissonese) e Paolo Principi (Virtus Pasqualetti), accompagnati dai rispettivi tecnici, Claudia Ferrè e SergyKasperskyy, hanno raggiunto Ploiesti,  capoluogo del distretto di Prahova nella regione storica della Muntenia, per prendere parte al Romanian Internationals Gymnastics Tournament, una competizione di Artistica dalla quale l’Italia mancava da diversi anni. La delegazione, guidata da Anna Claudia Cartoni e completata dalla presenza dell’altro giudice internazionale Paolo Laghezza, ha affrontato la tre giorni di gare con risultati più che confortanti, sia nell’All-around sia nelle finali di specialità. Al terzo posto assoluto del marchigiano (85.250) dietro la coppia di casa Flavius Koczi (91.350) ed Adrian Bucur (88.200) ha risposto la giovane ginnasta di Tradate, seconda con 55.300, alle spalle della rumena Amelia Racea. Nei sei giri del venerdì Principi si è messo in luce soprattutto alle parallele pari, attrezzo nel quale, grazie ad un bel 14.400, è risultato il più convincente, staccando Koczi (lo ricordiamo 5° nel Generale di Milano davanti al nostro Pozzo ed argento al volteggio) di appena 5 centesimi. La promessa di Macerata, classe 1989, al termine di un programma pulito, senza commettere errori gravi, ha messo in fila diversi rivali, Svizzeri, Messicani, Turchi, Olandesi, Coreani, Egiziani e tanti altri, accorsi da ogni angolo del Globo. Il livello, in verità, non era altissimo, come ha sottolineato anche la pochezza di pubblico sugli spalti, tuttavia, per i nostri ragazzi, ogni occasione di confronto all’estero rappresenta un momento di crescita necessario per la costruzione di un pedigree internazionale. In campo femminile, probabilmente, per la proverbiale qualità della ginnastica rosa rumena, le insidie erano maggiori. La stellina della GAL però si è districata talmente bene tra le quattro rotazioni del sabato da risultare, addirittura, più brava di Diana Chelaru, la numero 14 d’Europa, staccata di un niente, la metà di un decimo, che però vale tantissimo. Nella tana del lupo la piccola Betty si è infilata tra la Racea e la Chelaru, togliendo al tecnico Forminte la gioia di vedere le sue due atlete in gara sui gradini più alti del podio, proprio come hanno fatto i maschi. Peccato, ma non ci dispiace! I tre bronzi nelle finali per attrezzo della domenica suggellano la prestazione di una Preziosa che già a Meda, la settimana prima, avevamo visto in forma e finalmente sicura dei propri mezzi. Il 13.350 in coabitazione con l’ungherese Dorina Boczogo, dietro la coppia della Romania Gabriela Dragoi (14.400) e Ana Porgras (13.500), ribadisce, anzi migliora, quanto di buono la Preziosa avesse già fatto vedere in qualifica (13.300). Podio invariato nella trave, con la differenza che l’ungherese, in questo giro, resta a piedi con il legno al collo (14.200). Elisabetta, campionessa italiana della specialità per due anni consecutivi, occupa saldamente la terza piazza con 14.900, a dimostrazione che la tradizione della Lissonese alla trave non teme il confronto dell’alta specializzazione rumena. Tra l’azzurra e le due rivali, pari merito a 15.400, c’è appena la metà di un punto e non dimentichiamoci che la Dragoi, con un 14.650, al Mediolanum Forum di Assago, lo scorso aprile, festeggiò il bronzo continentale. Per la serie non c’è due senza tre, nel palmares della 15enne lombarda arriva anche la medaglia al corpo libero (13.550). In verità è la quarta, considerando l’All-around ed giunge al termine di un tirato inseguimento alle beniamine locali Ramona Haidu (14.600) e Amelia Racea (14.300). Tornando alla maschile vale la pena segnalare i piazzamenti di Principi, che nella sfida ai singoli apparati ha incontrato maggiore resistenza. Tre sesti posti – al corpo libero con 14.250, al cavallo con maniglie con 12.850 e agli anelli con 14.050, in ex aequo con lo svizzero Nulzi – e due quarti – alle parallele con 13.700 e alla sbarra con 14.200 – hanno chiuso l’esperienza di Paolo. Un’esperienza che senz’altro si porterà dietro nei prossimi impegni di un quadriennio lungo, difficile, ma ricco di opportunità.