Si è aperta con la parata degli atleti la Cerimonia di chiusura dei Giochi. Hanno attraversato la città accompagnati dalla marchin’band di Collarmele, dalle majorette di Miglianico e dai portabandiere. Tutti insieme e non divisi per Paese, come avviene solitamente, un contrappunto simbolico al messaggio di unità e di pace, di contaminazione culturale, che questa sedicesima edizione dei Giochi del Mediterraneo ha tenuto a sottolineare in ogni sua fase. Una parata particolarmente festosa, quindi, mentre un dirigibile bianco sorvolava il percorso seguito dalla parata. Una vera e propria festa per tutta la città, “vestita” di bianco per l’occasione. Tutti, infatti, hanno indossato qualcosa di bianco così come avevano invitato a fare gli organizzatori della Cerimonia: la K-events – Filmmaster Group. Marco Balich, produttore e regista, insieme a Lida Castelli, direttore artistico, hanno voluto dar vita ad un White Mediterranean Party. Il bianco come colore che unisce, il colore della pace, dell’unione e della positività. “Una festa grandiosa, una sfida onorata” ha esordito il presidente del Comitato Internazionale dei Giochi: Amar Addadi. Poi, ha snocciolato tanti “grazie”: all’onorevole Mario Pescante, al Comitato organizzatore diretto da Mario Di Marco, al Coni, ai volontari. Di questi ultimi, ha detto: “senza di loro i Giochi non possono essere quello che sono” . Agli atleti: “Fieri delle performance e dei record che avete battuto, ma tutti meriterebbero il palco. Quando tornate nei vostri Paesi raccontate la bellezza di questa terra e la fierezza di questa gente”. Infine l’invito a ritrovarsi a Volos per la XVII edizione dei Giochi. Anche questa volta, il presidente Addadi, come aveva già fatto nella Cerimonia di Apertura, ha reso omaggio a suo modo agli abruzzesi e al loro impegno, e dopo quel “pecche nun sem nu”, ha chiuso il suo discorso fra gli applausi con un: “Pecche vu sete vu”. Ha usato i toni e le parole dello sport, l’onorevole Mario Pescante: “Ce l’abbiamo fatta..noi abruzzesi abbiamo vinto.. una squadra unita può vincere anche contro ogni avversità”; nel suo saluto di commiato, il Commissario Straordinario della XVI edizione dei Giochi, ha dedicato un intero passaggio ai volontari: “Grazie ed un abbraccio a voi tutti, cari volontari, ragazze e ragazzi d’Italia. Siete stati tremila meravigliosi rappresentanti di questa Italia giovane e disinteressata, che ha la solidarietà e l’impegno come bussola della propria vita, la grande, grandissima Italia del volontariato. Con la vostra presenza ci avete dato il successo del presente e la certezza del futuro”. Infine l’omaggio agli atleti: “Avevamo un slogan: un mare, un sogno. Cari atleti, quel sogno lo avete realizzato E’ un sogno che si chiama, unità, rispetto reciproco, pace. Portiamolo tutti con noi, continuiamo a viverlo ogni giorno.” Sul palco Francesco Giorda e Sophie Lheureux hanno introdotti i diversi momenti della serata; dall’alzabandiera ad opera del picchetto d’onore della Guardia Forestale mentre la Fanfara dell’Esercito suonava l’inno nazionale, ai saluti protocollari, al passaggio di testimone fra la città di Pescara e la città di Volos, sede della prossima edizione dei Giochi del Mediterraneo. Il sindaco Luigi Albore Mascia ha consegnato la bandiera dei Giochi al presidente Amar Addadi che a sua volta l’ha consegnata al sindaco della città Greca: Aleksandros Voulgaris. Mentre la bandiera dei Giochi viene ammainata, il tenore Piero Mazzocchetti, esegue “Lucean le stelle”; il mare che riflette le luci delle decine di imbarcazioni della Guardia Costiera, le quali, idealmente, rappresentano il viaggio dei Giochi dalla costa italiane a quella greca. E la festa continuerà fino a tarda notte sulla spiaggia con un vero e proprio White Mediterranean Party. Albertino alla console con un mix di brani a sink con pyro sul mare per far ballare atleti, volontari e tutta la città ore insieme al dj set di Milly De Mori.