Mesdames et messieurs, lo spettacolo può avere inizio. Nel cielo di Bruxelles spuntano le stelle della Ginnastica Artistica Femminile. Il cielo plumbeo di un Europa forse nuova, che mentre aspetta riscontri dalle elezioni greche e francesi, vive nella sua capitale politica l’emozione di una rassegna sportiva fondamentale, così prossima ai Giochi di Londra. Un passaggio, se vogliamo, anche questo elettorale, per ridisegnare la geografia ginnica del Vecchio Continente. L’Italdonne, ad esempio, è chiamata a confermare la scintillante prestazione del Test Event di gennaio. Fu vera gloria? Alle giudici UEG l’ardua sentenza. Di sicuro c’è da cancellare il 5° posto in chiaroscuro di Birmingham 2010, dietro, ad esempio, una Francia che avremmo poi battuto nelle successive tre occasioni,ai Mondiali di Rotterdam,Tokyo e ai London Prepares. Le transalpine hanno perso Clara Della Vedova, fondamentale al corpo libero e alle parallele asimmetriche, richiamando in squadra la Brevet. E non è al top neppure la Gran Bretagna, orfana della Downie e della Tweddle, mentre la Germania ha perso la Seitz. Certo, lì su ci sono la Russia della rientrante Mustafina, della Komova, che chiede sempre più strada, e la Romania dell’Highlander Ponor – straordinaria sia in trave che al corpo libero – della solita Izbasa (tornata dopo tanto tempo alle parallele), ma soprattutto dell’emergente Iordache, un’altra che ha messo la freccia in chiave olimpica. Resta, quindi, sulla carta, la lotta per il terzo posto. E speriamo non finisca come a Clermont Ferrand, nel 2008, quando le campionesse europee in carica, il dream team azzurro si fermò ai piedi del podio. Di quel gruppo è rimasta la sola Ferrari, chiamata oggi a guidare, con la sua enorme esperienza, una ciurma di ragazzine piene di talento. A parte la Campana, che ha fatto il suo esordio in Giappone, le altre tre, Carlotta Ferlito, Erika Fasana e Francesca Deagostini, si erano tolte lo sfizio di strappare di un soffio il bronzo juniores alla Francia, nell’edizione precedente. E che abbiamo la voglia di riprovarci si capisce dallo sguardo deciso e sereno al tempo stesso. “Siamo pronte, la gara è gara – ripete la 15enne allenata da Laura Rizzoli – Oggi sono anche riuscita a far bene i due salti al volteggio, scrollandomi un po’ di dosso il ricordo dell’errore di Londra. Sono più tranquilla, allora non ero pronta, sbagliavo anche in allenamento. Abbiamo lavorato tanto a Brescia per stabilizzare il secondo salto e adesso ci tengo ad entrare in finale”. In effetti Erika, nella prova podio della mattina, ha eseguito senza sbavature tanto il doppio avvitamento, quanto la ribaltata salto avanti teso che le fu fatale Oltremanica. Doppio con partenza da 5.80 anche per Vany, mentre Carlotta ha portato l’avvitamento e mezzo da 5.30. Super Deago e Giorgia, di scorta, si sono sgranchite con un solo avvitamento. Il regolamento, tanto, prevede la formula del 5-3-3, ossia di ogni squadra, composta da 5 elementi, salgono tre ginnaste su ciascun attrezzo, senza possibilità di scartare alcun punteggio. L’errore quindi è decisivo, chi sbaglia paga! La Russia, ricordiamo, con questa formula buttò all’aria il mondiale di Stoccarda per uno zero al volteggio. Secondo giro e l’Italia, guidata da Enrico Casella, Claudia Ferrè, Paolo Bucci, Rodica Demetrescu e Laura Rizzoli, si sposta sulle Parallele asimmetriche, dove la Fasana mostra subito un ottimo esercizio, con una esecuzione pulita. Dopo di lei la Ferrari fa prendere uno grosso spavento  allo staff medico, composto da Matteo Ferretti e Salvatore Scintu – cadendo di schiena dopo una scivolata nel volo dallo staggio basso a quello alto, successivo al Tarzan. Niente paura. Il Caporal Maggiore dell’Esercito Italiano risale rabioso dull’attrezzo e completa una routine perfetta, addirittura con un collegamento in più rispetto a prima: le due cubitali, la normale e quella ad un braccio, con lo Jager. Tocca a Giorgia, una specialista, precisa su tutte le rotazioni. La romana della Nuova Tor Sapienza, allenata da Mauro Di Rienzo e Chiara Ferrazzi è una sicurezza. Carlotta si limita a qualche salita per prendere confidenza, senza spingere troppo, mentre resta alla larga Francesca, che a Milano, nell’ultima valutazione prima della partenza, aveva accusato un piccolo problema alla mano. Nella terza rotazione ci ritroviamo alla trave, che aveva mietuto vittime illustri nella corazzata russa (la Mustafina caduta una volta, la Komova due). Precisa la Fasana, in particolare sul salto teso. Altrettanto la Deagostini, che evita l’uscita, a scopo precauzionale, per un altro problemino al ginocchio da tenere sotto controllo. Come un pesce nell’acqua, la Ferlito sale in cattedra nel suo elemento naturale. Esercizio straordinario, la star di MTV (a proposito la seconda stagione di Ginnaste, Vite Parallele partirà il 14 maggio) saluta stoppando i due avvitamenti e mezzo in uscita. Venessa a mezzo servizio per un risentimento ad un piede, preferisce evitare la rondata. L’ultimo sforzo al corpo libero, l’attrezzo nel quale la Romania ha strappato applausi, ma dove, stranamente, non si è vista la Komova. Capitan Ferrari si presenta subito con lo Tzukahara avvitato, leggermente scarso (lo ritenterà poco dopo facendoci stropicciare gli occhi). Tzukaha salto indietro con due decimi di abbuono nella seconda diagonale, un avvitamento e mezzo indietro più uno avanti che le aggiunge un altro decimo e chiusura con un doppio carpio stoppato. Et voilà! Carica a pallettoni, la 21enne bresciana si guarda intorno con aria di sfida. Il Test Event è stato un gioco da ragazze, resta ancora forte l’amaro per quella chance buttata in Giappone, in una finale pazza vinta da una seconda riserva, la ripescata Afanaseva. Intanto in pedana Erika attira l’attenzione con un doppio teso, seguito dallo tzukahara semplice e da un avvitamento e ½ teso. In leggero ritardo per respirare la comasca esce con il doppio carpio. La chiosa finale, però, è di Carlotta Ferlito. La siciliana si piazza come suo solito al centro del quadrato, con le braccia in alto, alla stregua di un ghepardo che sta per aggredire la sua preda. Triplo avvitamento, doppio raccolto, flick tempo flick doppio avvitamento. Peccato che nel  doppio carpio finisca con le ginocchia in terra. Per rialzarsi c’è tempo due giorni. Domani, infatti, tocca alle juniores, in qualifica dalle 18.10 con il seguente ordine di salita, appena elaborato dal DTN Fulvio Vailati in collaborazione con il coordinatore degli allenamenti, Paolo Pedrotti:


 

PARALLELE: Leolini; Ugrin, Meneghini, Mariani

TRAVE: Mori, Ugrin, Meneghini, Mariani

CORPO LIBERO: Ugrin, Mori, Meneghini, Mariani

VOLTEGGIO: Mori, Ugrin, Meneghini, Mariani

 

Il sito the-all-around. com pubblica alcune statistiche molto interessanti, basate sui punteggi conseguiti dalle Nazionali Europee nelle ultime competizioni ufficiali ci accredita al terzo posto tra le senior dietro Russia e Romania, mentre l'Italbaby è data addirittura per favorito. Di solito ci prendono. Incrociamo le dita


 

Link

http://the-all-around.com/2012/05/06/2012-europeans-wag-predictions-teams/