Nell’ecologia di comunità la competizione fra membri della stessa specie si chiama competizione intraspecifica e quella che ha luogo tra membri di differenti specie è la competizione interspecifica. Ecco, mutatis mutandis, potremmo dire che la Competition di Nizhny Novgorod, valida come 28ª edizione dei Campionati d’Europa di Ginnastica Ritmica si sta rivelando una competizione intraspecifica tra le ginnaste della Madre Russia, giusto appena insidiate dalle cugine bielorusse, parti appunto dello stesso ceppo linguistico e culturale. La melodia di Aleksandr Vasil'evič Aleksandrov è così risuonata al termine di ogni tipologia di gara, senior o junior, individuale o di squadra, al punto che da gli spalti quei pochi che non conoscevano le parole scritte dal poeta Sergej Vladimirovič Michalkov si sono sentiti degli intrusi, imbucati ad una festa privata. Non che le piccole e dottissime Diana Borisova (oro al cerchio), Yana Kudryavtseva (oro alla palla), Yulia Sinitsyna (oro alle clavette) e Alexandra Soldatova (oro al nastro) abbiano demeritato, per carità. E neppure le seconde, le russe bianche Alena Bolotina (argento al cerchio), Katsiaryna Halkina (argento alla palla e al nastro), Maria Kadobina (argento alle clavette). Ma siamo sicuri che senza incertezza ci sia davvero spettacolo? La sensazione predominante è infatti quella di essere capitati ai Campionati Assoluti della Federazione di Mosca. Tra le prime e le inseguitrici poi c’è sempre stato un abisso. Manco a dire, se succedeva questo o quest’altro, chissà? Se l’azera non avesse perso l’attrezzo, se la georgiana non fosse uscita di pedana (inventiamo). Niente! Poteva venir giù il tetto ma sul 27 della baby russa ci potevi scommettere. Meritato, lo ripetiamo. Quello che non si capisce e che preoccupa è il ritardo di tutte le altre, relegate ad almeno un punto di distanza. Che barba, che noia, diceva Sandra Mondaini. Una competizione sportiva “intraspecifica”, purtroppo, non può avere una grande evoluzione internazionale (nonché mediatica e commerciale) e quindi, se gli altri non staranno al passo, rischia l’estinzione. Meditassero a Losanna. “Carmen ha fatto una gara che vale 100 medaglie – dichiara a caldo la Germani, difendendo la prestazione della Crescenzi - Il cerchio lo ha dipinto e alle clavette ho visto soltanto una sbavatura su un giro. Se sulla spalla avesse avuto la bandierina bianca, blu e rossa avrebbe preso un paio di punti in più”. Parole dure, dettate dalla delusione di non avere un riscontro sul proprio lavoro. Un buon lavoro, lasciatelo dire, cara Germana. La pescarese è stata divina e non ha nulla da invidiare alle colleghe con il cognome in “ova”. Quando sosteniamo che le Farfalle azzurre tre volte iridate ed Anna Bessonova, oro mondiale a Patrasso 2007, sono state negli ultimi anni la salvezza di questo sport, non è per il gusto della polemica o per togliere alla scuola russa il suo ruolo storico di faro dei piccoli attrezzi, piuttosto lo diciamo proprio per legittimare tutte le altre vittorie della stessa Russia, forte tra i forti. Il quadro di debolezza del nuovo Vecchio Continente che esce dal Concorso III giovanile, al contrario, è inquietante. Se il regolamento avesse concesso anche alle junior di gareggiare in tutte le specialità avremmo avuto due russe sui primi due gradini e la bielorussa sul terzo, senza quindi il piacere di veder almeno i tanti tifosi azeri festeggiare al ritmo di tamburo le loro Nilufar Niftaliyeva e Gulsum Shafizada, bronzo, rispettivamente, al cerchio e al nastro, oppure gli ucraini sventolare le tante bandiere per il bronzo di Anastasiia Mulmina, o i georgiani abbracciare Gabriela Khvedelidze. Tutto giusto, le giurie hanno fatto il loro dovere, applicando il Codice. Ma sugli spalti del palazzo dello Sport di Prospekt Gagarina oggi c’erano molti posti vuoti. Nella patria della Ritmica, durante le finali delle Squadre Senior, quando nel 2008 al PalaIsozaki di Torino facevano la “Ola” 8.000 persone! La storia insegna che reprimere movimenti popolari così entusiasti, a favore di potenti oligarchie non ha mai portato nulla di buono. La contesa nella Ginnastica Artistica tra Stati Uniti, Cina, la stessa Russia, la Romania, la Germania, la Gran Bretagna, il Giappone, la Francia e, perché no, l’Italia (ma gli esempi si sprecano) ha portato il CIO a mettere in palio 14 medaglie olimpiche. Le due della Ritmica sono più che sufficienti, lo abbiamo capito a Pechino. Se l’Europeo sul Volga voleva essere una prova di forza, con 5 ori individuali su 5 alle padrone di casa, l’obiettivo è stato raggiunto in pieno. Peccato che in un ambiente di donne, dove regnano l’eleganza, la classe e la grazia tipicamente femminili, la prerogativa maschile della forza stoni e basta.


 

CERCHIO

1. BORISOVA Diana RUS 27.450 (D. 8.250; A. 9.600; E. 9.600)

2. BOLOTINA Alena BLR 26.825 (D. 8.025; A. 9.400; E. 9.400)

3. NIFTALIYEVA Nilufar AZE 26.600 (D. 8.000; A. 9.300; E. 9.300)

4. KHVEDELIDZE Gabriela GEO 26.300 (D. 7.950; A. 9.150; E. 9.200)

5. TRASHLIEVA Zhenina BUL 25.950 (D. 7.850; A. 9.050; E. 9.050)

5. ROMANOVA Eleonora UKR 25.950 (D. 7.450; A. 9.200; E. 9.300)

7. CRESCENZI Maria Carmen ITA 25.750 (D. 7.600; A. 9.050; E. 9.100)

8. LEVINA Ekaterina ISR 22.500 (D. 6.350; A. 8.550; E. 8.000)

 

PALLA

KUDRYAVTSEVA Yana RUS 27.800 (D. 8.400; A. 9.700; E. 9.700)

HALKINA Katsiaryna BLR 26.600 (D. 8.050; A. 9.350; E. 9.200)

MULMINA Anastasiia UKR 26.400 (D. 7.600; A. 9.400; E. 9.400)

JEROGINA Karina EST 26.225 (D. 7.925; A. 9.100; E. 9.200)

PHARULAVA Sophio GEO 26.200 (D. 7.800; A. 9.200; E. 9.200)

TRASHLIEVA Zhenina BUL 26.100 (D. 7.850; A. 9.150; E. 9.100)

DURUNDA Marina AZE 26.000 (D. 7.650; A. 9.250; E. 9.100)

DULGHERU Nicoleta MDA 25.650 (D. 7.550; A. 9.050; E. 9.050)

 

CLAVETTE

SINITSYNA Yulia RUS 27.450 (D. 8.150; A. 9.700; E. 9.600)

KADOBINA Maria BLR 26.475 (D. 7.750; A. 9.450; E. 9.275)

KHVEDELIDZE Gabriela GEO 26.075 (D. 7.625; A.9.250; E. 9.200)

FILIPOVA Radina BUL 26.025 (D. 7.725; A. 9.200; E. 9.100)

CRESCENZI Maria Carmen ITA 25.850 (D. 7.650; A. 9.100; E. 9.100)

MULMINA Anastasiia UKR 25.300 (D. 7.300; A. 9.100; E. 8.900)

NIFTALIYEVA Nilufar AZE 25.200 (D. 7.350; A. 9.150; E. 8.900)

KOSHEVATSKIY Alona ISR 24.550 (D. 6.950; A. 9.000; E. 8.600)

 

NASTRO

SOLDATOVA Alexandra RUS 27.500 (D. 8.150; A. 9.750; E. 9.600)

HALKINA Katsiaryna BLR 26.775 (D. 7.950; A. 9.425; E. 9.400)

SHAFIZADA Gulsum AZE 26.325 (D. 7.825; A. 9.200; E. 9.300)

JEROGINA Karina EST 25.950 (D. 7.700; A. 9.100; E. 9.150)

IVANOVA Simona BUL 25.900 (D. 7.500; A. 9.300; E. 9.100)

PHAJAVA Salome GEO 25.850 (D. 7.550; A. 9.200; E. 9.100)

KOSHEVATSKIY Alona ISR 25.675 (D. 7.425; A. 9.200; E. 9.050)

ROMANOVA Eleonora UKR 24.725 (D. 6.775; A. 9.050; E. 8.900)