"Sono orgoglioso di quest'Italia". Queste le parole del Presidente del Coni Giovanni Malagò, a conclusione dei Giochi del Mediterraneo di Mersin, dove gli azzurri hanno conquistato complessivamente 186 medaglie, di cui 70 d'oro, un bottino record nelle manifestazioni all'estero. "Abbiamo dato una prova di grande forza, ma anche di capacità, impegno e concentrazione - spiega il numero uno dello sport italiano – Non mi riferisco soltanto alle medaglie ma anche alle prestazioni individuali che per molti hanno rappresentato primati personali”. Come nel caso di Vanessa Ferrari, la regina di questa manifestazione. I suoi tre ori, sommati ai cinque di Almeria 2005, ne fanno l’azzurra più titolata di sempre (nostro anche il record maschile, i 14 primi posti di Yuri Chechi). La FGI, invece, con i suoi 12 podi complessivi dà un bel contributo alla missione CONI per vincere, per la terza volta consecutiva, il medagliere, e superare la precedente edizione di Pescara. Purtroppo, con il quarto posto di ieri di Federica Febbo, legno per una manciata di decimi, la Federazione Ginnastica d’Italia non riesce a pareggiare i conti con le precedenti quattro rassegne, dove aveva sempre ottenuto 13 centri. Per trovarne 12 bisogna tornare al 1991, ad Atene, due anni prima della Languedoc Roussillon, dove furono addirittura 15. Tuttavia, rispetto ai sei titoli di Almeria, ottenuti pressoché da una solista, la Ferrari appunto, in Turchia, come a Pescara, cantiamo in coro. Segno di salute e buon viatico in previsione dei Giochi Olimpici di Rio de Janeiro. “Abbiamo iniziato il quadriennio con il piede giusto -  ha detto il Presidente Agabio da Pesaro, dove di trovava per la chiusura della Ginnastica in Festa – presentando due squadre di Artistica rinnovate e individualiste di Ritmica di sicuro avvenire. A sostegno degli innesti più giovani (penso a Paolo Principi, Ludovico Edalli, Giorgia Campana, Chiara Gandolfi, Giulia Leni, Federica Febbo e Giulia Di Luca) i DTN Enrico Casella, Fulvio Vailati e Marina Piazza hanno voluto gente di sostanza ed esperienza come Vanessa Ferrari ed Elisabetta Preziosa nella Femminile, Enrico Pozzo e Paolo Ottavi nella Maschile, Julieta Cantaluppi nei piccoli attrezzi. Il risultato è stato un mix vincente, che ci catapulta con ottimismo verso i prossimi obiettivi, i Mondiali di Kiev e Anversa”. Per la Federazione Ginnastica si tratta dell’ennesimo riscontro positivo, dopo i bronzi di Morandi e Cingolani agli Europei di Mosca e gli exploit rosa in Coppa del Mondo, tra Pesaro, Minsk (con le Farfalle di Emanuela Maccarani) e La Roche sur Yon (con Carlotta Ferlito e Vanessa). Un bottino complessivo che, pronti e via, vanta già 22 medaglie - senza contare il bronzo juniores della Castoldi all’Aerobic Suzuki World Cup di Tokyo. Insomma un bel semestre, non c’è che dire. “Segno che è stata fatta una buona preparazione – riprende Agabio, che in quattro edizioni dei Giochi del Mediterraneo, disputate sotto la sua presidenza (da Tunisi 2001 a Mersin), vanta la bellezza di 51 medaglie – Merito delle società di appartenenza degli atleti, delle Accademie Nazionali dislocate sul territorio, da Milano a Roma, da Brescia a Fermo, nonché dei tecnici che ci lavorano. La Femminile ha dominato, provando che il passaggio a vuoto ai Campionati d’Europa fu frutto soltanto di una serie di episodi sfortunati, a cominciare dalle precarie condizioni della Ferrari; la Maschile, invece, ha confermato la propria solidità, quasi proverbiale ormai, in un contesto molto competitivo e malgrado l’assenza di grandi specialisti come Matteo Morandi e Alberto Busnari. Senza l’incidente a Cingolani, ne sono certo, avremmo avuto un esito diverso, soprattutto al volteggio e al corpo libero. La Ritmica ha messo in mostra qualità ed eleganza, ormai tipiche di una scuola ovunque riconosciuta e riconoscibile”. L’unico grande rammarico per il Presidente Federale è stato quello di non essere riuscito ad esternare personalmente, ai nostri medagliati, la gioia e il compiacimento dell’interna Famiglia Ginnastica. La sua presenza a Mersin è stata ostacolata da una serie di impegni legati alla vita federale. Impegni che, tuttavia, non hanno impedito al prof. Agabio, uomo di sport e di campo, ex Nazionale, di sentirsi vicino ai propri ragazzi.