Nicola Bartolini conclude il suo Europeo ai piedi del podio del corpo libero, alle spalle del nuovo campione continentale, l’olimpionico di Tokyo 2021, l’israeliano Artem Dolgopyat - che con 14.966 succede al russo Nikita Nagornyy, assente per la squalifica del suo Paese - dell’ungherese Krisztofer Meszaros, argento 14.600 e del britannico Jake Jarman, terzo a quota 14.433. Il ventiseienne di Quartu Sant’Elena, campione del mondo in carica, non va oltre il 14.300 (D. 5.900 – E. 8.400), un punteggio di due decimi più basso rispetto al 14.500 delle qualifiche e del 14.433 della finale a squadre, conclusasi con l’Italia sulla piazza d’onore. Il campione del mondo in carica, allenato all’Accademia di Milano da Paolo Pedrotti, ha confermato in tutte e tre le occasioni la difficoltà di 5.900, più bassa dei suoi avversari diretti, risultando però meno pulito nell’esecuzione rispetto all’ 8.600 e all’8.533 delle due precedenti occasioni. Proprio l’esecuzione impeccabile di giovedì – tale da fargli meritare il soprannome di “the king of execution” - gli aveva permesso di chiudere in testa al torneo di ammissione. Oggi invece, nella prima delle sei finali di specialità senior, Il talento della Pro Patria Bustese, salito per secondo, è arrivato leggermente scarso sulla prima diagonale e sul doppio avanti carpiato, in una sequenza comunque di altissimo valore che prevede, nell’ordine, un salto teso avanti con due avvitamenti e mezzo, la ribaltata doppio salto avanti carpiato con mezzo giro, lo Tszukahara avvitato, il salto dietro teso con un avvitamento e mezzo collegato con un salto avanti teso con due avvitamenti, il salto avanti teso con un avvitamento e mezzo, l’Endo a gambe unite, il salto dietro teso con due avvitamenti e mezzo collegato con un salto avanti teso e, in chiusura, un salto dietro teso con tre avvitamenti. Niente urlo liberatorio finale per il “Michelangelo del Corpo Libero”, come è stato definito a Kitakyūshū dai giornalisti locali per i suoi vistosi tatuaggi. Con lo stesso esercizio, ieri, Nicola aveva chiuso la cavalcata azzurra dell’ItalGAM regalando a sé e ai suoi compagni un argento storico. Bartolini, in qualifica era stato uno dei tre generalisti impegnati su tutti gli attrezzi , nella team final eight di sabato si era riposato soltanto agli anelli, e con la routine odierna ha eseguito 12 esercizi europei in tre giorni, senza cadute. Una flessione era prevedibile. “La stanchezza è un aspetto relativo – dissente Bartolini, visibilmente deluso – perché la preparazione era stata fatta anche nell’eventualità di una o più finali alla domenica. E sono abbastanza abituato a fare gli esercizi il terzo giorno, soprattutto se è solo uno. Sono contento quando un altro ginnasta fa meglio di me. Mi dispiace, invece, quando si applicano metri di giudizio differenti. Certo, io ci ho messo del mio. Non sono riuscito ad esprimermi come nelle precedenti occasioni. Artem Dolgopyat lo conosco da tanti anni, gareggiavamo insieme da juniores, tra di noi c’è amicizia e rispetto. Quando lui ha vinto a Tokyo l’ho chiamato per complimentarmi, lui ha fatto lo stesso con me dopo l’oro mondiale. Oggi è stato perfetto, è in grandissima forma, gli faccio i miei complimenti e nei prossimi due anni cercherò di impegnarmi ancora di più per batterlo. Adesso me ne vado qualche giorno in Sardegna dai miei genitori che non vedo da tanto tempo e cercherò di ricaricarmi staccando un po’ la spina. Poi ripartiremo con i Mondiali di Liverpool nel mirino. Andremo in Gran Bretagna da vice campioni d’Europa. E lì io avrò pure un titolo iridato al corpo libero da difendere”.

CLASSIFICA FINALE CORPO LIBERO