Il Campione degli Europei giovanili di Glasgow è diventato grande. Più di quanto non avesse già fatto nella rassegna di Stettino, all’esordio tra i senior migliori del Vecchio Continente. Perché qui, in Bielorussia, si respira quell’arietta olimpica, che tanto bene fa al corpo e allo spirito. Nicolò Mozzato si toglie la soddisfazione di farsi un giro completo agli European Games e lo fa a testa alta, pur evidenziando ancora un deficit di esperienza. Il diciottenne mestrino inizia al cavallo con maniglie, in assoluto l’attrezzo più ostico della maschile, e ottiene un discreto 12.800, malgrado abbia perso le gambe, per un attimo, sui russi. Al secondo giro ecco gli anelli, l’attrezzo a lui meno congeniale, ma Nicolò gioca in difesa e mette in cascina altri 13.066 punti, stoppando l’uscita tra gli applausi del suo allenatore, Gianmatteo Centazzo. Da qui in poi il percorso si dovrebbe fare in discesa, al contrario dei punteggi, che potrebbero salire di brutto, soprattutto sulla rincorsa dei 25 metri – dove è normale che accada - culminata nel Driggs (Kasamatsu 2 e ½). Il talento della Spes si becca un bel 14.333, ringrazia la giuria (presieduta da Tom Thingvold, Mario Vukoja e dal nostro Diego Lazzarich, con Massimiliano Villapiano ai banchi dell’Esecuzione) e porta a casa. Accanto a lui, nello stesso sestetto, gira anche Oleg Verniaiev, l’oro di Baku 2015, alla ricerca della rimonta, dopo qualifiche così così. Sugli altri attrezzi i russi Vladislav Poliashov e David Belyavskiy, lo spagnolo Nestor Abad, il lituano Robert Tvorogal e Marios Georgiou e l'armeno Artur Davtyan, se le danno, metaforicamente, di santa ragione, a forza di movimenti fenomenali, per conquistare un posto sul podio di Minsk. In tribuna il Vice Presidente del COE Raffaele Pagnozzi, le olimpioniche S'vjatlana Bahinskaja e Nelli Kim, mentre, durante il concorso di ammissione di giovedì, si era affacciata anche Nadia Comaneci. Sugli staggi pari però ecco l’c’è l’intoppo che non ti aspetti. In uscita, sul doppio raccolto avanti con mezzo giro, una difficoltà di livello D, Mozzato arriva con le spalle avanti e per compensare ci scappa il passo e, ahilui, le mani a terra. Risultato? 12.566, ben lontano dal 14.100 della qualificazione. Alla sbarra l’azzurro perde la direzione sullo Zou Li Min, forse per stanchezza, e conclude con un altro allungo sul doppio teso con due avvitamenti, in uscita. Il 12.933 rimediato tarpa ulteriormente le ali del giovanotto veneto. Il Corpo libero chiude il cerchio. Era proprio dal quadrato centrale che era partita l’avventura bielorussa del vice campione italiano, protagonista, pronti via, di una caduta sulla prima diagonale. Nella finale a 18 si riscatta alla grande. Il doppio raccolto avvitato con mezzo giro, stavolta, fila liscio. Seguono lo Tsukahara avvitato raccolto in seconda e la combinazione con due avvitamenti avanti e il teso avvitato avanti. In mezzo tanta sostanza, con la squadra massima (Manna) sfilata in verticale nella parte a terra. Sulla quarta, quando il fiato comincia mancare, quasi fossimo in altura, ecco il teso indietro con due avvitamenti e mezzo combinato con il teso avanti da 1 e mezzo. Chiosa, finalmente, con il teso indietro con tre avvitamenti. Il 13.400 sugella una finale da 79.098 punti complessivi, validi per la quindicesima piazza. L’oro finisce al collo del russo David Belyavskiy che con 85.465 stacca di meno di un punto l’ucraino Oleg Verniaiev, argento a quota 84.632, e il connazionale Vladislav Poliashov, terzo con 84.464. Ai piedi del podio l’altro portacolori di Kiev Petro Pakhniuk, che quattro anni fa, sulle rive del Caspio, vestì la casacca della nazionale azera. Tra le donne si impone Angelina Melnikova, che, con il personale di 54.498 fa risuonare ancora una volta l’ Inno della Federazione Russa. Argento per la francese Lorette Charpy (54.166), mentre il bronzo va all’ucraina Diana Varinska (52.766), brava ad approfittare degli errori della britannica Fenton e della sua connazionale, Anastasiia Bachynska. Domani si torna in pedana dalle 13.00 ora locale con le finali di specialità. Carlo Macchini, in virtù del miglior punteggio in qualifica alla sbarra, salirà per quinto, con la speranza di rivivere le emozioni degli Eyof di Utrecht 2013. Marco Lodadio sarà l’ultimo agli anelli. Finora è rimasto a fari spenti, pronto, speriamo, ad accecarci della sua classe, al momento giusto.

Ecco tutti i punteggi di NICOLO' MOZZATO TOT. 79.098 (15°) - Cavallo con maniglie 12.800 (D. 5.10 E. 7.70)- Anelli 13.066 (D. 4.80 E. 8.266)- Volteggio 14.333 (D. 5.20 E. 9.133)- Parallele pari 12.566 (D. 5.50 E. 7.066)- Sbarra 12.933 (D. 5.60 E. 7.333)- Corpo libero 13.400 (D. 5.600 E. 7.800).

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