L’infinito Flavio Cannone, alla fine, non ce la fa. Niente finale degli European Games. Il suo 105.385 non basta per rientrare tra i sei che si contenderanno una medaglia. Ed è un vero peccato perché bastava, in realtà, entrare tra i primi nove, visto che per la regola che ammette un solo ginnasta per nazione, il secondo bielorusso Rabtsau Aleh, il secondo portoghese Diogo Abreu e il secondo francese Sebastien Martiny, rispettivamente, quarto, settimo e ottavo, sono rimasti esclusi. L’azzurro di Ponte San Pietro, entrato per ultimo del Gruppo B, ha chiuso a metà classifica, pagando una falsa partenza nell’obbligatorio. “Ero abbondante nel primo salto, il full in Barani out triplo – ci racconta in mixed zone – così mi sono ritrovato indietro sul back raccolto ed ho dovuto sparare in avanti il successivo Barani teso”. Il resto della routine e scivolata via senza intoppi, con il back carpio, il Barani raccolto, il back teso, il Barani carpio, l’half in Rudy out raccolto, il doppio mezzo raccolto e il full full teso, ma, purtroppo il danno era fatto. Il 48.895 con 6.000 di Difficoltà, 16.800 di Esecuzione e 16.695 nel Tempo di Volo (9.40 di Spostamenti) è nettamente al di sotto degli standard di Cannone, capace, nel combinato, di superare tranquillamente quota 100. “Quando faccio bene sto sui 109 – conferma il caporal maggiore dell’Esercito Italiano, visibilmente deluso – Dal quarto salto, dopo il recupero, ho portato avanti l’esercizio con l’affanno, lo ammetto. Però, è anche vero che la giuria non si è fatta scappare l’occasione di evidenziarlo. Ho visto errori più eclatanti e punteggi generosi. Sono arrabbiato perché la finale era a portata di mano”. Nel libero Flavio è stato più incisivo. Almeno fino al sesto salto, l’half half out carpio, preceduto dal triplo mezzo carpio in apertura, l’half in triplo raccolto, il triplo mezzo raccolto, l’half in Rudy out carpio e il Rudy out carpio. “Dal settimo, il full Barani out teso, mi sono abbassato un po’ ed ho fatto fatica sull’half in half out raccolto, il doppio mezzo carpio e il Miller finale”. Il punteggio riflette la lucida analisi del miglior trampolinista italiano, atleta di lunga esperienza con tre partecipazioni olimpiche all’attivo e professionista impeccabile. 56.490 il totale del libero, frutto di una nota D da 15.8’’, l’Esecuzione da 15.300, il Tempo di Volo da 16.090 e un 9.3 di Spostamenti. “Adesso si torna a casa. Mi rimetterò al lavoro cercando di correggere quello che va corretto e magari cambiare qualche salto, giusto per sentirmi più sicuro. A settembre ricominciano le Coppe del Mondo. Proprio qui a Minsk avevo ottenuto nove punti preziosi. La strada per Tokyo 2020 è in salita, quella dei Mondiali pare proibitiva. Resta il circuito delle World Cup, con la tappa di Brescia nel 2020 che potrebbe essere decisiva. Ce la metterò tutta. Poi, Olimpiadi o no, arriverà il momento di lasciare spazio ad altri. Mi piacerebbe proseguire la carriera nell’Esercito, magari allenanando i giovani per crescere il Cannone del futuro”.

Foto Simone Ferraro / FGI