Nell'audizione alla commissione cultura della Camera, nell'ambito dell'esame in sede referente del disegno di legge recante deleghe al governo e altre disposizioni in materia di ordinamento sportivo, di professioni sportive, nonché' di semplificazione, il presidente del Comitato olimpico nazionale italiano Giovanni Malagò ha sottolineato ieri i dati positivi arrivati dall’Istat, che per il sesto anno consecutivo certificano la crescita dell’attività sportiva. Rispetto al 2017 si registra infatti l’aumento dell'1,4 per cento dei praticanti. “Venti milioni e 730 mila persone hanno dichiarato di praticare sport – ha sottolineato il numero uno del Foro Italico - e questo è il frutto di una sinergia tra il Coni, le associazioni e le Federazioni”. L’Istituto Nazionale di Statistica, nell’edizione 2019 di “Noi Italia”, ha evidenziato una riduzione del 2.2% del numero dei sedentari (-3,9% fascia 60-64 anni, -1,4% fascia 65-74 anni e -2,3% over 75), con un aumento dell’1,5% di donne atlete, anche se tale aumento si riscontra più dalla fascia adulta che da quella giovanile. Forte è ancora la discrepanza di numero di sportivi tra Nord e Sud (41,6% contro 26,3%); e se è in aumento la pratica dei più grandi, fino alla terza età, accusa, purtroppo, un costante abbassamento quella tra infanzia e adolescenza: -1,1% nella fascia 11-14 anni e -3,2% nella fascia 18-19 anni). Un dato quest’ultimo in controtendenza con i numeri della Ginnastica, la decana delle Federazioni Sportive che vanta però anche la base di tesseramento più precoce. Nel confronto con il 2017 la FGI può contare in assoluto una crescita di oltre 10 mila unità (146.150 tesserati contro i 135.490 dell’anno precedente). E a salire non sono soltanto gli atleti (133.392 contro 124.629) ma anche i dirigenti societari (5.410 contro 5.060), i tecnici (6.974 contro 5.359) e gli ufficiali di gara (213 contro 173), a testimonianza del progresso manageriale e dell'aggiornamento di tutto l’ambiente. A tal riguardo sono evidenti i benefici in termini numerici derivanti dalle politiche di formazione dei docenti di Educazione Fisica - Scienze Motorie delle secondarie di 1° e 2° grado, dall'attenzione riservata al mondo della scuola primaria con corsi riservati ai maestri, nonchè da progetti mirati, come quello "Scuole Aperte allo Sport" - di cui la Federginnastica è capofila, insieme alla FIDAL, d'intesa con il Coni - attraverso il quale migliaia di studenti si sino avvicinati alla Ginnastica nei pomeriggi sportivi con i tecnici federali. Nel 150° della sua fondazione quindi il nostro Sodalizio dà un grosso contributo al dato nazionale sulla salute degli sportivi italiani, in particolare, come dicevamo, tra i cosiddetti Millenial, in controtendenza con il dato dell’Istat. Questo è merito anche della lungimiranza nella scelta di alcune discipline, per definizione, linguaggi e culture, molto vicine alle nuove generazioni. Ci riferiamo in particolare al Parkour e alle altre attività della Sezione Salute e Fitness, senza trascurare discipline come Acrosport e TeamGym, destinate a coinvolgere sempre più appassionati. Rimane infine predominante la presenza femminile rispetto alla maschile. Un dato che non può essere giustificato solo dal fatto che la Ritmica non abbia ancora aperto agli uomini. La Ginnastica, che dal 1869, l’anno di fondazione, fino almeno alla metà del XX secolo, è sempre stata un’attività preferita dai ragazzi, negli ultimi decenni è diventata la più gettonata tra le fanciulle, insieme a pallavolo, danza e arti marziali. Sul totale dei tesserati FGI al 31 dicembre 2018 117.136 sono donne, 16.256 i maschi. E l’incremento di quest’ultimi (+687) rispetto ai 15.569 del 2017 è di gran lunga inferiore rispetto allo spread rosa di + 8.076, rispetto ai 109.060 di due anni fa. Diverso, in base al genere, anche l’approccio allo sport. Se infatti tra i tesserati uomini soltanto un quarto si dedica all’agonismo, tra le ragazze sono una su tre. Sul totale dei 133.392 tesserati, 51.770 fanno ginnastica in modo agonistico, 81.622 per puro divertimento. Nell’analisi relativa alle fasce di età, salgono le bimbe tra gli 8 e i 13 anni, ma attenzione anche alle over 36, cresciute di oltre duemila unità. Più costante e spalmato il dato maschile, comunque positivo in ogni categoria.