Alessia is back! O meglio, non se n’era mai andata. D’altra parte le stelle sono in cielo anche di giorno. E solo la luce abbagliante dell’alba di una nuova generazione aveva impedito ad Alessia Russo di splendere come sempre. Invece, nella notte lusitana, l’astro di Figline Valdarno è tornato al centro del firmamento dei piccoli attrezzi, disegnando in cielo costellazioni di figure incredibili con la palla, le clavette e il nastro. Sesta nel Concorso Generale la ginnasta toscana è andata a dormire con tre finali in pugno e una pazza idea in testa, quella di rincorrere ad Est ciò che le sfuggì ad Ovest. “Sto attraversando un altro quadriennio olimpico correndo a manetta – racconta la Russo in esclusiva all’Ufficio Stampa della Federginnastica, che oltre ai risultati fornisce ai propri fan anche le impressioni a caldo delle loro amate azzurre – Ho i miei obiettivi, ma non vi dico quali. Prima voglio raggiungerli, e per riuscirvi sto dando il massimo. Il piazzamento a Portimao, per ora, è il migliore della stagione. A Sofia mi ero fermata all’11° posto. Anche se si può sempre far meglio, sono entusiasta di questo sesto posto assoluto. E’ vero, ho fatto molti salvataggi. Vuol dire che ho i riflessi ancora pronti. Queste sono le soddisfazioni che ti ripagano, in un baleno, di tutti i sacrifici e del tanto lavoro che porto avanti, tutti i giorni, in palestra”. E’ buffo che la storia di Alessia riprenda proprio in un paese di lingua portoghese, come in Brasile, dove, al test event del 2016, si interruppe il cammino dell’atleta dell’Armonia d’Abruzzo. “Rio è un capitolo chiuso, sto provando ad aprirne uno nuovo – continua la ventunenne allenata da Germana Germani, raggiunta telefonicamente, sabato sera, dai giornalisti della FGI – Crescendo, certe situazioni le vivi più serenamente. Da piccola ogni avversità mi sembrava una montagna insormontabile, ora invece la pedana di Portimao è uguale a quella di Chieti. So che devo soltanto ripetere ciò che faccio a casa, mille volte e per bene. Mi sento tranquilla e in equilibrio con me stessa. Qui ci sono ginnaste splendide: Russe, Israeliane, Ucraine. Il livello è alto, eppure sono perfettamente consapevole che i nostri esercizi valgono quelli delle altre. Chi fa meno sbagli, vince. Il Codice dei punteggi attuale è più complicato del precedente ed è già un successo per me essere riuscita a metabolizzarlo nella sua complessità”. Verrebbe da cantare: tramontate stelle, all’alba vincerò, se Alessia non fosse proprio uno di quei meravigliosi corpi celesti, gli stessi che a fine quattrocento ingannarono Cristoforo Colombo, portandolo in America anziché nelle Indie. L’augurio che facciamo alla Russo, salutandola, è di incappare nell’errore opposto, finendo il suo lungo viaggio in Oriente, nel 2020. “Grazie di avermi chiamato. Sento molto vicina la Federazione e l’Italia. Io sono una ragazza patriottica e spero che il tifo dei nostri appassionati arrivi fin qui. Basta anche un semplice like sui Social a darmi la carica”. Accanto alla veterana della società abruzzese guidata da Anna Maziotti c’è Chiara Vignolini della Motto Viareggio. Dopo l’ottima prestazione a Budapest, nella “Gracia Fair Cup”, il talento toscano, classe 2000, allenata da Donatella Lazzeri e Francesca Cupisti, porta a casa un altro bagaglio pieno di preziosa materia esperienziale. “Ho conosciuto un mondo completamente diverso rispetto a quello delle altre gare – ha dichiarato Chiara – Un mondo difficile ma bellissimo. Ho rotto il ghiaccio con il cerchio, dove ho sbagliato soltanto un maneggio su un giro. Alla palla ho commesso un errore su un rischio, poi mi sono ripresa alla grande. Peccato per le due perdite alle clavette, su maestrie che potevo prendere. Al nastro ho commesso un piccola cavolata. Sono inciampi di percorso. Evitabili ma, visto che ci sono stati, mi hanno aiutato ad imparare”. Le finali di domani saranno trasmesse in esclusiva web su Volare Tv.