Grande Fratello perde ascolti. Segno che l'umanità si è redenta? Mah. Prendere il tonfo del reality (o il suo trionfo) come indice di benessere (o di malessere) della società è sempre azzardato. Magari, semplicemente, ci si è stufati non tanto del format in sé, ma di come gli autori l'abbiano ridotto di anno in anno in una forma vuota, perché sempre tesi a replicare l'uguale, affidandosi al sottobosco televisivo già stracotto prima di entrare nella casa. Magari, semplicemente, è solo la seconda puntata, non ci sono ancora trame forti, e lo spettatore cambia su altri canali. Già ma quali? Su Raiuno, per Cenerentola. Ah beh. In questa versione Cenerentola è un'appassionata di musica, e l'atmosfera ricorda Vacanze Romane. Una favola pure nostalgica, dunque. Siccome la Rai crede nella multimedialità per fare esplodere la potenzialità dei suoi prodotti, ha messo sul proprio sito uno slideshow (sic) su come conquistare il proprio principe azzurro. Tipo: «Al ristorante non alzarti mai prima del tuo partner. Permettigli di aiutarti a lasciare la tavola e a indossare il soprabito. Ma se sta per scoccare la mezzanotte, non temere di sollecitarlo ad andare via. Le brave ragazze non fanno mai troppo tardi al primo appuntamento». Grazie Madrina Rai, preso appunti. Quasi quasi ho nostalgia delle ragazzacce del GF. Anzi no. Perché le vere eroine di questo inizio stagione sono le atlete di Ginnaste, in onda su Mtv. Un docu-reality che racconta la vita sportiva ed emotiva di sette adolescenti ginnaste (tra i 14 e i 20 anni) che vivono, studiano e si allenano nel Centro Tecnico Federale di ginnastica artistica di Milano, per prepararsi ai Mondiali di Tokyo 2011 e alle Olimpiadi di Londra 2012. C'è il sogno, e la voglia di non arrendersi mai. Ne per un infortunio, ne per gli esami scolastici, ne per qualche ragazzo. Tenaci, timide, forti, spavalde. Anche con un braccio ingessato si va avanti, sebbene l'allenamento sia una «palla». Le ginnaste sottopongono il loro corpo a dure fatiche, proprio mentre questo corpo sta cambiando. Se questa mutazione è difficoltosa per ogni bambina che diventa adolescente, ancora di più lo è per queste ragazze, visto che il cambiamento fisico può significare anche la fine del sogno. Ginnaste è un piccolo esperimento italiano di documentario sportivo e emotivo. È il ritratto delicato di un particolare gruppo di piccole (quasi) donne, che non hanno certo bisogno dei consigli da Cenerentola.


STEFANIA CARINI (Europa)