Il Cremlino promuove la decisione del Cio di non escludere la Russia dai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro lasciando alle singole Federazioni di giudicare caso per caso la partecipazione dei vari atleti. Dmitry Peskov, portavoce di Vladimir Putin, ha parlato oggi di "decisione positiva a cui guardiamo altrettanto positivamente. Siamo favorevoli a questa soluzione che permetterà agli atleti puliti di prendere parte all'Olimpiade col sostegno delle Federazioni internazionali". Peskov ci tiene poi a sottolineare che Putin non interferirà sulle possibili esclusioni degli atleti russi, smentendo quanto riportato dal quotidiano francese "Liberation" a proposito delle possibili telefonate che dal Cremlino potrebbero arrivare per fare pressioni. Dall'altro lato, però, Peskov fa sapere che Putin non ha in programma di recarsi alla cerimonia d'apertura di Rio2016 e al momento non è previsto alcun viaggio in Brasile durante la rassegna a cinque cerchi. "Per quanto ne so, non c’è alcun viaggio di questo di tipo in programma, ha un altro calendario di lavoro". Da Mosca, infine, il portavoce di Putin ha ribadito l'assoluta necessità di una cooperazione più stretta col CIO, la Wada e le altre organizzazioni sportive internazionali per eliminare le conseguenze dello scandalo doping che ha travolto la Russia. Anche il presidente del CONI Giovanni Malago' si è detto d’accordo con la decisione di Losanna. “Come ti muovi scontenti qualcuno, però mettere tutti nel calderone è sbagliato". Questo il parere del numero uno dello sport italiano. "Ci sono molti atleti russi che sono puliti e da decenni sono sottoposti a test antidoping molto importanti: non era giusto precludere loro l'Olimpiade - ha aggiunto Malagò a margine della cerimonia in Campidoglio con gli atleti romani in partenza per Rio - Ora la responsabilità è delle singole Federazioni Internazionali: sulla base della relazione McLaren, i cui nomi contenuti non sono pubblici per un fatto di privacy ma conosciuti dalle Federazioni, queste hanno non solo il diritto ma anche il dovere di sanzionare quegli atleti. In più, caso abbastanza eclatante, tutti quelli che hanno avuto già casi di doping, anche se hanno pagato, sono nell’impossibilità di accedere alle competizioni olimpiche e inoltre ci saranno controlli esterni indipendenti agli stessi atleti ammessi alle gare. E' stato il miglior comportamento che il Cio potesse assumere". Alexander Zhukov, presidente del Comitato olimpico russo, ha confermato che la nuotatrice Yulia Efimova, bronzo a Londra 2012 nei 200 rana, non andrà a Rio a causa della passata squalifica per doping (16 mesi nel 2013) come stabilito dal Cio mentre è stata approvata l'istituzione della commissione antidoping voluta da Putin e che sarà guidata da Vitaly Smirnov, membro onorario del CIO. La Federazione Internazionale di Ginnastica, presieduta da Bruno Grandi, ha espresso chiaramente la posizione della maggior parte della dirigenza sportiva mondiale. «In questi casi - ha spiegato - bisogna seguire la giustizia. E' fin troppo facile farsi prendere dal giustizialismo, che porta su una strada poco intelligente e razionale, mentre è la rabbia a prevalere ed una strada che non ci appartiene. Il Ciò ha operato una scelta giusta. Noi abbiamo chiesto alla Russia di mettere a disposizione tutto ciò che occorre perché si debbano fugare i dubbi su chi sarà presente a Rio, quindi non abbiamo chiuso le porte. Anzi le due atlete più attese saranno proprio due russe, Alija Mustafina, nell'artistica e Yana Kudryasheva, nella ritmica».