Da: http://www.datasport.it
04/02/2004 12:06.00

Il presidente della F.G.I.: "Puntiamo alle Olimpiadi ma non dimentichiamo il vivaio"

Se nelle scorse settimane la notizia di un possibile ritorno di Yuri Chechi in pedana per le prossime Olimpiadi di Atene ha acceso la fantasia degli appassionati e attirato l’interesse dei media, non bisogna dimenticare tutto quello che c’è dietro il fuoriclasse di Prato (la cui partecipazione è ancora in forse). Il presidente della Federazione Italiana Ginnastica Riccardo Agabio racconta a Datasport quali sono le speranze in vista dell’evento olimpico e le difficoltà con cui la sua federazione deve lottare ogni giorno.

Prof. Agabio, a che punto è il cammino della ginnastica italiana verso l'appuntamento di Atene?
"Per il momento siamo molto soddisfatti. Ci siamo qualificati in tre discipline su quattro, con la squadra maschile, che adesso potrebbe avere la possibilità di inserire Yuri Chechi, e l'artistica e la ritmica femminile. In più c'è la Zacchilli che è una specialista con le clavette e col nastro, su cui riponiamo molta fiducia. Sappiamo che sarà molto difficile, ma riteniamo di essere completi e competitivi. Il nostro obiettivo è quello di fare una degna figura, poi tutto cò che di buono verrà sarà bene accolto".

Quali sono i prossimi appuntamenti?
"Da qui ad Atene ci saranno una serie di verifiche intermedie, ma l'appuntamento principale saranno gli Europei di Lubjana, ad Aprile. Il problema da qui ad agosto sarà quello di trovare un equilibrio tra le esigenze dei tecnici che preferirebbero avere molte prove (Europei, Trilaterali, Bilaterali, prove di Coppa del Mondo) e quelle di bilancio che purtroppo non ci permettono di fare tutto".

Immaginiamo che quello economico sia il punto dolente in una federazione come la vostra...
"Già, purtroppo non c'è molto da stare allegri e bisogna sempre tentare di far quadrare tutto. Per esempio ora non possiamo permetterci di concentrare tutte le nostre risorse in vista dell'appuntamento olimpico, perché se è vero che quello è fondamentale, non bisogna dimenticare che c'è un vivaio da mantenere per il prossimo quadriennio. È impensabile non avere un ricambio, anche perché alle Olimpiadi può sempre accadere di tutto, i risultati potrebbero non essere quelli sperati e non possiamo farci trovare sguarniti per i prossimi anni".

A proposito di vivaio, com'è la situazione giovani per uno sport come il vostro che non è molto pubblicizzato?
"C'è una grossa partecipazione fino a che si tratta di ginnastica generale, ma poi, quando si tratta di dedicarsi con impegno a una disciplina che richiede anche 2 o 3 allenamenti al giorno, i numeri calano terribilmente. Al giorno d’oggi purtroppo sempre meno ragazzi sono disponibili a fare sacrifici per ottenere risultati in uno sport che è sicuramente meno immediato e “facile” del calcio, per esempio. Poi per avere atleti di vertice non serve solo l'ambiente ma anche tempo e le nostre società, sulle quali noi ci basiamo, fanno questo come hobby e passione, ma i fondi sono quasi nulli, giusto quelli provenienti dalle quote d'iscrizione dei praticanti".

Nemmeno un fenomeno di popolarità come Yuri Chechi, che adesso vuol tornare a gareggiare, può aiutare?
"Paradossalmente è controproducente, nel senso che quando c'è il grande campione questi risucchia energie vitali a tutto il movimento, incidendo negativamente sulla massa degli atleti. Dopodiché è chiaro che un fuoriclasse come Chechi crea attenzione e interesse e questo è sempre un bene. Per quanto riguarda la sua situazione attuale comunque dovremo verificare il suo stato di forma per decidere se inserirlo oppure no nel gruppo per Atene. Questo per due motivi: inserire lui significa lasciare a casa uno dei componenti attuali della squadra che si è guadagnato la qualificazione, e poi, e questo lo sa anche Chechi, partecipare a un'Olimpiade in uno stato di forma non all'altezza rischierebbe di rovinare la sua immagine inutilmente".



(M. Longoni, DTS)
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