“Sono veramente felice e ringrazio il pubblico presente – ha dichiarato in zona mista Berettera, appena sceso dal podio riminese - Ho sentito l’incitamento dei nostri supporter e mi ha dato una grande carica, per afrontare questa sbarra in una finale di altissimo livello. Alla fine sono riuscito a infilarmi tra questi ultraspecialisti. Dopo il corpo libero, ho fatto il tifo per Tommaso, cercando di mantenere la concentrazione, scaldandomi un po’. Quando sono rientrato in gara ero pronto, sia con la testa, sia con il fisico. Sono davvero contento per il bronzo e adesso pensiamo a domani" – ha concluso il diciassettenne dell’Artistica Brescia.

Manuel è un gran lavoratore, caparbio e con un’enorme forza di volontà – precisa il suo allenatore, Pietro Matias Bani - La sua caratteristica è proprio la tenacia. Abbiamo fatto un percorso lungo, sempre in crescita. Non mi aspettavo sinceramente di arrivare così in alto, con due medaglie, l’argento a squadre e il bronzo alla sbarra, sono soddisfatto. Alla sbarra è arrivato leggermente corto sullo Stalder Tkatchev, per il resto è stato perfetto. Una piccola incertezza, altrimenti chissà. Anthony Mansard è un passo avanti a tutti, bisogna essere onesti, ma gli altri se la potevano giocare. E noi ne abbiamo approfittato”

“Questo è un gruppo fantastico – chiosa Nicola Costa, responsabile del vivaio azzurro - C’è un blocco molto unito che è quello dei 2006: Diego Vazzola (allenato da Corrado Corti, ndr.), Manuel Berettera e Tommaso Brugnami. Loro hanno più esperienze all’attivo e sono il collante del gruppo. Sono stati bravi ad accogliere i compagni più giovani: Simone Speranza, un 2007, che non è tanto che sta nel giro della nazionale juniores (e viene da Siracusa, precisamente dalla New Sport, ndr), e il più piccolo, Pietro Mazzola (che è un 2008 ed è tesserato con la Ginnastica Sampietrina, ndr.). Brugna è senza dubbio il leader, carismatico e tecnico al punto giusto. Berry è quello più goliardico, mentre Vaz è una via di mezzo, pronto a stare al gioco e autoironico. Maz e Simo sono le matricole, e sono già entrati nel cuore di tutti”.

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