Il parkour azzurro conquista la Francia. In un week end di record, mentre in Oriente la ritmica aggiorna la storia FGI, a Montpellier, in Occitania, il parkour scrive sulle pagine del futuro. Pagine che non sonoo più bianche come qualche anno fa ma già vantano piazzamenti iridati e di Coppa. E quindi se il quinto posto di Davide Rizzi nel freestyle può sembrare un’occasione persa - malgrado il pari merito a 26.0 con il quarto e, soprattutto, con il terzo classificato, sciolto a favore dell’americano Calen Chan, bronzo alle spalle dello svedese Elis Torhall (28.0) e del giapponese Tomoya Suzuki (26.5) – Luca Demarchi ci regala un oro nello speed mai visto prima. Il traceur della Dimanic Gym si impone con il tempo di 28.15 sull’ucraino Bohdan kolmakov, secondo a 28.40 e sul ceco Jaroslav Chum, bronzo con 28.71. Quinta piazza per Andrea Consolini (29.93), mentre Luca Spano e Rosario Barile chiudono rispettivamente all’11° (31.28) e al 13° posto (31.44). La competizione d’Oltralpe, condizionata dalla pioggia, ha messo comunque in luce i valori altissimi della squadra del DTN Roberto Carminucci, coadiuvato come sempre da Marco Bisciaio, nel ruolo anche di ufficiale di gara, e da Francesco Venturelli. Per la sezione quella odierna è l’ottava medaglia internazionale in pochi anni di lavoro, partendo da zero. Brillano ovviamente i successi mondiali di Tokyo 2022, ma visto l’esordio stagionale sembra davvero che il parkour federale italiano sia soltanto all’inizio di una meravigliosa scalata.