Con le finali di quest'oggi, si chiude il 36° Campionato Mondiale di Trampolino Elastico. Un'edizione che ha regalato belle soddisfazioni alle delegazione italiana. Specialmente da parte dei due azzurri Samuele Patisso Colonna e Marco Lavino, che si sono giocati la finale mondiale del synchro per la prima volta nella storia della sezione della FGI. Al termine della rassegna iridata, il Direttore Tecnico Nazionale Giuseppe Cocciaro si è complimentato con l'intero gruppo, che ha dimostrato di essere in costante crescita: "Il bilancio è assolutamente positivo: giocarsi una finale mondiale è già un traguardo, hanno sbagliato ma sono ragazzi molto giovani e devono acquisire esperienza. Eravamo lì e ci abbiamo creduto, guardando la gara di qualifica, saremmo anche potuti salire sul podio. Sono molto soddisfatto pure del risultato personale di Patisso nell'individuale, ha sfiorato l'accesso alla finale ed è 11° al mondo: non è certo impossibile pensare alla qualifica olimpica. Se devo scegliere il ginnasta simbolo di questa rassegna iridata, sicuramente è Samuele: spero che questi risultati gli abbiano dato la consapevolezza di quanto può diventare forte", ha raccontato il DTN della sezione ai microfoni della Federginnastica.

Con tanti margini di crescita anche le azzurre Isabella Murgo, Giorgia Giampieri e Sofia Pellissier: "Abbiamo una squadra giovanissima, con due 17enni al primo Mondiale. Non potevamo pensare di fare meglio di così. Se debbo tirare le somme, sono sicuramente positive, siamo sulla strada giusta per poter ambire a un percorso importante nei prossimi anni".

A fargli eco c'è il Team Manager del Trampolino italiano, nonché capodelegazione in questo Mondiale, Ermes Cassani: "Se penso a quanto è cresciuta la sezione in questi anni, dobbiamo solo essere contenti. Ovviamente c'è un po' di rammarico per come è andata la finale, ma questo nulla toglie al lavoro dei ragazzi. Le ginnaste sono giovanissime e vorrei sottolineare la solidità del gruppo azzurro. Questo è il Mondiale di Samuele: ha dimostrato a tutti di essere pronto per giocarsi una qualificazione olimpica. Anche la finale iridata del synchro è un grande successo, mai centrato dalla nostra Nazionale. I risultati di Sòfia ci danno la misura di quello che possiamo diventare, ricordandoci da dove siamo partiti: manca ancora qualcosa, ma arriverà e ne sono certo".

Dalla nostra inviata Giorgia Baldinacci

Foto Simone Ferraro/FGI