Mondiali di artistica

E¨ˆ il giorno degli azzurri. Dopo otto anni centrata di nuovo la qualificazione olimpica.

Il digiuno ¨¨ finito. Lo spauracchio passato dopo un¨ˆaltalena di emozioni durate fino all¨ˆultimo esercizio dell¨ˆultimo attrezzo. Italia a batticuore quando Enrico Pozzo si ¨¨ visto costretto a scegliere, nel suo repertorio al corpo libero il pezzo forte, quello da 10, perch¨¦ servivano decimi preziosi per mettersi al riparo e beffare i tedeschi. Una piccola rivincita dei nostri ragazzi nei confronti della Germania e del suo totale agli anelli stratosfericamente esagerato. Ma poi cosa importa chi. La sola cosa che conta ¨¨ il risultato, e il risultato dice Italia 11^. Si va ad Atene con merito dopo una gara tirata ma pulita; dopo un esordio cosi cosi al cavallo con maniglie; dopo il sollievo degli anelli e la rabbia per quelle mani messe a terra da Angioletti dopo un ottimo volteggio; dopo la paura alle parallele e la rinascita alla sbarra, fino all¨ˆescalation emotiva del corpo libero. Due ore di apnea trascorse in un momento. E poi i conteggi, febbrili, per verificare in tempo reale classifiche e scarti. Matteo Angioletti, Alberto Busnari, Igor Cassina, Andrea Coppolino, Matteo Morandi, Enrico Pozzo e Luca Forte ce l¨ˆhanno fatta. Con 219.594 hanno sfiorato quella fatidica soglia dei 220 punti individuata alla vigilia dai tecnici azzurri quale porta di accesso al paradiso olimpico. Coppolino (9.750) e Morandi (9.712) sono in finale agli anelli con il secondo e il quarto posto. Cassina con 9.687 entra anche lui come secondo alla sbarra.
In mattinata la Cina aveva sbagliato a sorpresa nel corpo libero, ma la sorpresa pi¨´ grande, per altro gi¨¤ anticipata ieri, ¨¨ stata l¨ˆesclusione della Bielorussia dal novero delle 12 che si sono assicurate un posto sull¨ˆaereo per Atene. Solo 12 millesimi la separano dall¨ˆultima piazza disponibile, occupata dalla Germania. Sar¨¤ un¨ˆOlimpiade triste senza Ivankov e soci, solo due anni fa campioni iridati a Gand. Intanto gli Stati uniti hanno messo una seria ipoteca sul titolo a squadre, spalleggiati da pubblico e, talvolta, dalle giurie. La Corea ¨¨ capace di cose incredibili, nel bene e nel male; bene Francia e Ucraina, due squadre compatte e versatili. Tra le nobili decadute la Bulgaria (18^) e l¨ˆUngheria (21^), le cui scuole non sembrano pi¨´ in grado di produrre i campioni di una volta.

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