Julieta Cantaluppi:
“Sono stata attenta, soprattutto, a non sbagliare e qualche lancio mi è venuto storto. Potevo fare meglio, ma se domani, al nastro, riesco a mantenere il punteggio sopra il 15 dovrei entrare lo stesso tra le 24. Quando, sul finale, ho rincorso quella clavetta troppo lunga avevo il cuore che andava a duemila e ho visto la qualificazione volare via. Per fortuna l’ho presa e mi sono resa subito conto di non aver oltrepassato la linea con il piede. Prima di entrare in pedana non mi riusciva nulla, così le mie allenatrici mi hanno detto: July, colla sulle mani! E così ho badato principalmente a non perdere l’attrezzo. Con le mie compagne sono due giorni che non ci diciamo più nulla nel warm up, perché prima della fune ci siamo scambiate un in bocca al lupo e poi abbiamo preso il totale più basso. Ieri sera ho visto le finali di cerchio e fune. Le russe meritano perché stanno sbagliando meno delle altre. La Bessonova è bellissima ma, purtroppo, anche meno precisa. La mia preferita, però, rimane la Godunko, perché è una che butta sempre il cuore oltre l’ostacolo”.