Pronti, via! Non c’è neanche il tempo di un caffè. Il primo ginnasta del mondiale è azzurro e si chiama Andrea Coppolino. Il castello degli anelli risplende come un monolito su una distesa di moquette blu elettrica. Nell’aria non c’è una particella di magnesia e gli aspirapolvere hanno da poco terminato di cancellare ogni traccia dei giorni precedenti. I giudici in divisa si accomodano sui seggiolini a bordo pedana e sono pronti ad alzare la paletta verde del “go”. Neanche il tempo, dunque, di guardarsi un po’ in giro, di lasciar arrivare qualche spettatore in più sugli spalti immensi  e semi deserti della O2 Arena. Tocca subito a un Italiano. Insieme a lui, sugli altri attrezzi, ci sono uno Svizzero al corpo libero, un Croato agli anelli, un Austriaco al volteggio, un Egiziano alle parallele pari e uno Spagnolo alla sbarra. Andrea si presenta sotto il fuoco incrociato di teleobiettivi e giurie con il solito atteggiamento da “garista” navigato. Qualche aggiustatina ai paracalli, gli ultimi suggerimenti di Allievi, e poi su, lì dove osano le aquile. Purtroppo, però, nel caso del campione di Cantù il problema non è mai stato volare, ma tornare a terra. “Quel doppio salto avanti carpio proprio non gli vuole entrare in testa – commenta seccato Maurizio, dopo aver visto Coppolino finire con le terga al suolo, al termine di una prestazione, fino a quel momento, eccellente – Tra una cosa e l’altra con quella caduta abbiamo buttato 13 decimi. Stava andando tutto bene, le posizioni fermate come si deve e per il tempo giusto, eravamo tutti lì a trattenere il fiato per l’uscita. La stessa che gli riuscì così bene a Pechino, nella finale del podio rubato, qui è stata un disastro”. E non era la prima volta, come conferma il DTN Fulvio Vailati: “Gli abbiamo dato fiducia, nonostante i ripetuti errori nel chiudere l’esercizio, perché sappiamo che Andrea ha i numeri per vincere. Sia agli Assoluti che a Doha, nell’ultima prova di World Cup, Angioletti aveva fatto meglio di lui, eppure, abbiamo preferito puntare sul jolly di Coppolino, scommettendo che, nel momento decisivo, sarebbe riuscito a stoppare l’uscita”. Una carta che andava giocata, anche per dare al ragazzo la possibilità di riscattare la delusione dei Giochi Olimpici. E poi, a gara fatta, il programma del “Coppola” è leggermente superiore a quello di Matteo. In una rassegna individuale come la 41esima londinese si viene per portare a casa metallo pregiato, non per piazzarsi o fare bella figura. Adesso però, per il futuro, la Nazionale ha bisogno di certezze ed anche il talento dei più estrosi dovrà fornire una serie di garanzie. In palio c’è la qualificazione per un’altra Londra, quella del 2012, nella quale, uscita o no, dovremo prima entrare. Alla luce, dunque, del 14.350 odierno i Mondiali di Coppolino finiscono qui. “Non c’è bisogno di aspettare le altre suddivisioni – conclude Maurizio Allievi, che segue l’azzurro tutto l’anno nella sua Ginnastica Meda – con questa concorrenza sarebbe stata dura anche con un 15.70. Ripeto, è un vero peccato. Anzi, direi uno spreco. L’ordine di salita? No, partire per primi non sarebbe stato un handicap. Conosco Andrea, lui prima si toglie il pensiero e meglio è”. Certo, senza quella caduta sarebbe stato un “pensiero stupendo”.           

Allegati

RISULTATI 1^ SUDDIVISIONE MASCHILE