Seconda giornata di gare, con le individualiste azzurre impegnate alla fune, l’attrezzo malinconicamente destinato all’oblio internazionale, malgrado gli appelli e le sommosse popolari. Un attrezzo storico di questa disciplina, formativo e così vicino al mondo della scuola, che, a quanto pare, per ragioni televisive, non apparirà più sulla ribalta della ritmica. Ebbene nel maneggiarlo per l’ultima volta, le nostre tre atlete si sono disimpegnate con destrezza ed eleganza. A cominciare da Federica Febbo, deliziosa nel suo body folcloristico che così bene si coniuga a quella celebre canzone napoletana scritta nel 1880 dal giornalista Giuseppe Turco e musicata da Luigi Denza, Funiculì Funiculà. Il testo fu ispirato dall'inaugurazione della prima funicolare del Vesuvio, costruita nel 1879, per raggiungere la cima del vulcano e sulle note di questa melodia, così famosa in tutto il mondo, la giovane teatina ha cominciato la rincorsa verso punteggi più consoni al suo reale valore espressivo. Il 24.450 (D. 8.100 – A. 8.200 – E. 8.150) mette tutti d’accordo. “La musica l’abbiamo scelta apposta per portare a Mosca un po’ di Italia – ci svela la stella di Chieti -  Mi sto cominciando a divertire. Oggi ero molto più sciolta e meno tesa rispetto all’esordio”. Le fa eco la sua allenatrice, Germana Germani, soddisfatta della prestazione di Federica: “Ha eseguito dei bellissimi pivot ed è in netto progresso. Mi auguro che nelle successive due giornate mantenga questo trend positivo”. Finalmente sorridente anche Martina Alicata Terranova, protagonista di un 24.700 (D. 8.150 – A. 8.350 – E. 8.200). La siracusana ha superato bene il trauma della perdita al cerchio, benché ci confessi di non averci quasi dormito questa notte. “Ci insegnano a cancellare dalla mente gli errori, a guardare avanti – dichiara in mixed zone, con quel visino angelico – ma devo ammettere che sono entrata in pedana ancora con quel pensiero. Mi sono preparata per mesi all’appuntamento mondiale, sono in gran forma, come ho potuto mancare un elemento così banale? Una spiegazione, alla fine, me la sono data. Ho sbagliato perché stavo già pensando ai movimenti successivi, ai rischi che più mi angosciavano. Cosa che non ho fatto stamani. Ero concentrata e, a parte una capovolta in meno sull’ultimo lancio, credo di aver portato a termine una buona prova”. Nani Londaridze è della stessa opinione, anche se, dal punto di vista tecnico, aggiunge che si può sempre fare meglio. “Martina, d’ora in avanti, dovrà essere perfetta. Il suo bonus se l’è giocato al cerchio”. Adesso arrivano nastro e palla, “Odi et Amo”, tanto per citare Catullo. Se, infatti, la seconda è più congeniale alle caratteristiche fisiche della ginnasta dell’Aurora Fano, con il primo c’è sicuramente meno feeling. Ma negli ambienti ginnastici si usa ripetere che “la gara è gara” e l’Alicata, che esordì in Nazionale proprio nella capitale russa agli Europei juniores del 2006, è capace di tutto. A chiudere il terzetto italiano ci pensa Julieta Cantaluppi, la più attesa, soprattutto dopo la falsa partenza con il cerchio. Dai rumor della serata pare sia emerso che una giudice di controllo non le abbia riconosciuto una difficoltà. Perfetto, perché allora non dichiarare al pubblico il punteggio di partenza di ciascuna atleta? Diversamente si rischia che sugli spalti non arrivi il messaggio tecnico per cui una Godunko al rientro dopo quasi due anni di inattività, perdendo l’attrezzo, debba prendere 25.650, contro il 25.500 di una Cantaluppi senza errori. Ad ogni modo il 25.850 odierno, alla fune (D. 8.750 – A. 8.600 – E. 8.500), non suscita obiezione alcuna. E ciò a riprova dell’onesta intellettuale della pluricampionessa della Cari Fabriano: "Non ho fatto un giro progressivo, perdendo un 0.40, e in chiusura ho ripreso la corda con le mani, anziché con i piedi. Diciamo che mi sono tolta lo sfizio di mangiarmi il 26 da sola. Ho avuto qualche difficoltà a vedere la fune, arancione come i seggiolini della tribuna frontale. Sui lanci non riuscivo quasi a distinguerla. Da domani presento i due nuovi esercizi e alla palla ho scelto una base musicale russa, in onore del Paese che ci ospita”. Speriamo che la cortesia le venga ricambiata, riconoscendo a Julie i meriti di un impegno e di una dedizione verso la Ritmica con pochi eguali. Per quanto riguarda il programma generale, in attesa dei gruppi A/B del pomeriggio, possiamo già dire che non vedremo azzurre nelle finali di questa sera, trasmesse in diretta su RAI Sport 1 a partire dalle 16.20 (in replica dalle 17.20 su Rai Sport 2) con il commento di Andrea Fusco ed Isabella Zunino Reggio. Per conoscere il palinsesto completo della manifestazione vi invitiamo ad andare nell'apposita sezione del sito, GINNASTICA IN TV. Allo stesso modo, per vedere tutti i filmati relativi ai Mondiali di Mosca è necessario entrare in Videogallery nel menù di sinistra dell'homepage federale.

 

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Classifica All-around dopo 2 attrezzi