Mano a mano che scorrono le varie Suddivisioni della prima giornata delle qualificazioni femminili – e mentre vi scriviamo sta per iniziare la 5ª – cominciano a prendere forma e consistenza le dimensioni dell’impresa dell’Italdonne. Partite in sordina, a fari spenti e con lo sfavore del sorteggio – provate voi a far Ginnastica in una competizione mondiale alle 9.00 del mattino, mentre, al cospetto di due tribune quasi gremite, ti gira a fianco la Cina – Elisabetta Preziosa, Lia Parolari, Serena Licchetta, Eleonora Rando, Jessica Helene Mattoni e, naturalmente, Vanessa Ferrari sono riuscite a sovvertire i pronostici, finendo, per il momento, davanti a due corazzate come il Giappone, il Brasile e l’Ucraina. Quattro rotazioni pulite e senza eccessi, sei ginnaste solide, capaci di mostrare alla platea dell’Ahoy di Rotterdam l’ottimo lavoro svolto nei collegiali, tra San Benedetto del Tronto e Milano, un’unica caduta, quella di Lia alla parallela, del tutto casuale – la ginnasta di Vincenzina Manenti ha messo male il dito medio al momento della ripresa dello staggio - e lo sbilanciamento fuori pedana di Vany sul doppio avvitamento al volteggio, un rischio che non ha pagato. Gli ingredienti del 219.179 finale sono tanti, anche se l’elemento decisivo andrebbe cercato nel cuore di un gruppo di giovani atlete, capitanate dalla veterana Parolari. Un gruppo capace di compattarsi per sfruttare al meglio la spinta individuale del centravanti Ferrari, proteso in una personalissima sfida con il mondo intero, Italia compresa. “Sono soddisfatta della nostra gara – ci racconta la ginnasta della Galleria del Tiro – un po’ meno per il mio errore alle parallele. Non era facile tornare a calcare un palcoscenico così importante dopo un lungo periodo di inattività. Ci sono riuscita, superando anche le mie ansie alla trave. Se son qui lo devo alla Federazione, alle amministrazioni di Travagliato e Lograto, che mi hanno sempre sostenuto, e alla famiglia Pancini. Le compagne con le quali ho condiviso i raduni estivi mi hanno dato una grande energia. Ero una specie di chioccia, un punto di riferimento. Come potevo deluderle? Ho trovato in loro la forza di affrontare momenti di grande fatica, fisica e mentale, confrontandomi quotidianamente con atlete più giovani e fresche. Ci tengo a dire, allora, che, se siamo ancora in lizza per una finale, se comunque arriveremo davanti a Paesi più quotati o non troppo distanti dalle migliori otto del pianeta, il merito è del gruppo. Con queste ragazze mi trovo bene, a cominciare da Betta, che, per un periodo, ad agosto, è venuta ad allenarsi al Pala Galleria insieme alla sua allenatrice, Claudia Ferrè, fino all’esordiente Jessica. Inutile fare paragoni con il passato. Ogni ciclo fa storia a sé. Di sicuro la nostra unione sta compensando bene la mancanza di fenomeni individuali. Sono orgogliosa delle mie amiche”. Di sicuro, aggiungiamo, se non si possono fare paragoni tra la Ferrari attuale e quella di Volos, Aarhus o Amsterdam, è altrettanto ingiusto evocare le interpreti che aveva allora accanto. L’Italia attuale non può prescindere dal carisma e dall’esperienza del caporal maggiore brixiano, così come, a sua volta, Vanessa non può pensare di andare ai Giochi di Londra senza una squadra alle spalle, se vuole davvero coronare il sogno di una medaglia olimpica. Il loro contributo, ad esempio, lo hanno dato anche la giovane Rando, i cui punteggi sono tutti entrati nel computo azzurro, e la matricola Mattoni, che da fredda apripista ha dato tranquillità alle altre. Quindi aspettiamo la conclusione delle gare e, domani sera, auguriamoci di poterci dare appuntamento a Mercoledì 20, per seguire in diretta su Rai Sport 1 dalle 17.00 alle 19.00, la final eight per Nazioni. Intanto, godiamoci lo spettacolo, a testa alta. Guardando là su il tabellone luminoso, con quell’Italia momentaneamente terza, dietro a Cina (233.778) e Romania (228.495). E tre alfiere al quarto posto nelle rispettive specialità: la Licchetta alle parallele (sarebbe sesta, con 14.100, ma tolte due cinesi delle quattro che la precedono, Serena ha ancora la possibilità di rivivere il sogno di Londra 2010); la Preziosa alla trave (14.525, con l’ucraina Demyanchuk che per 8 millesimi le ha soffiato il 3° posto) e la Ferrari al corpo libero (14.458), a tre decimi dalla campionessa olimpica Sandra Izbasa, la quale, anche lei al rientro, non può certo contare su vantaggi anagrafici. La campionessa italiana in carica e colei che, negli ultimi cinque anni, ha rappresentato nel Mondo la ginnastica azzurra femminile sono in corsa, inoltre, per la sfida All-around a 24. Betta, attualmente, è 11ª con 54.590, Vanessa 5ª a quota 56.124. Ecco, nel dettaglio, le quattro rotazioni italiane di stamani (in corsivo i punteggi esclusi):


 

VOLTEGGIO: 54.532

E. Rando – 13.233

V. Ferrari – 13.833

S. Licchetta – 13.800

E. Preziosa – 13.666

L. Parolari – 13.133

 

PARALLELE: 54.065

E. Rando – 13.266

E. Preziosa –  12.766

L. Parolari – 12.200

S. Licchetta – 14.100

V. Ferrari – 13.933

 

TRAVE: 55.291

J.H. Mattoni – 13.250

L. Parolari –  13.500

V. Ferrari – 13.900

E. Preziosa – 14.525

E. Rando – 13.366

 

CORPO LIBERO: 55.191

J.H. Mattoni – 13.433

L. Parolari –  13.500

E. Preziosa – 13.633

S. Licchetta – 13.600

V. Ferrari – 14.458