E anche la prova podio maschile è andata! Nessun problema per il gruppo degli azzurri, forte dell’esperienza dei suoi quattro veterani – Enrico Pozzo, Matteo Morandi, Alberto Busnari e Matteo Angioletti, compagni di mille avventure – e dell’energia dei due Paolo delle Marche, Ottavi e Principi. Insieme a loro, sugli attrezzi della Senoh, è salito anche Lorenzo Ticchi, la promessa di Ravenna, sempre più in orbita Nazionale. I ragazzi, sotto lo sguardo del DTN Fulvio Vailati, in tribuna, e di Maurizio Allievi, a bordo pedana (in posizione privilegiata per cogliere ogni minima sfumatura), sono stati assistiti in campo gara da Andrea Sacchi e Marco Fortuna. In un Tokyo Metropolitan Gymnasium ancora deserto, ma dalle grandi potenzialità recettive, gli alfieri dell’Artistica tricolore hanno girato su tutti gli attrezzi, recependo sensazioni utili all’esordio di domenica pomeriggio (le 16.30 locali, le 9.30 italiane). Per loro un gradito in bocca al lupo da Igor Cassina, impegnato in una bella avventura lavorativa negli USA: “Anche se distante è come se fossi presente a tifare tutti per centrare l'obiettivo della qualificazione!!! – scrive via e-mail l’olimpionico di Atene, ritiratosi all’inizio della stagione dopo una lunga e strepitosa carriera, conclusasi con il bronzo ai Mondiali di Londra del 2009 - Tutti avranno un ruolo fondamentale, atleti, allenatori, il fisioterapista Salvatore Scintu, il medico Matteo Ferretti, il Direttore Tecnico e il Capo Delegazione. Forza Ragazzi e ragazze, forza Azzurri e forza Italia! In gamba e a presto”. Nell’impianto che vide un altro grande ginnasta della nostra storia, il mitico Franco Menichelli, vincere all’Olimpiade di Tokyo del 1964 l’oro al corpo libero, l’argento agli anelli e il bronzo alle parallele pari, Morandi e compagni inizieranno la loro competizione dalla sbarra. In questo attrezzo, perso ‘Bilo’, la punta di diamante è l’attuale campione italiano. Enrico ha presentato una richiesta ufficiale per l’attribuzione di un nuovo salto originale, lo Yamawaki con mezzo giro per arrivare all’impugnatura mista cubitale palmare. Un elemento che, se eseguito e riconosciuto, porterà nel prossimo Codice Internazionale dei Punteggi il nome di Pozzo, proprio come il celeberrimo Cassina per un altro movimento made in Italy. L’aviere capo di Biella - che a Stoccarda nel 2007 non solo centrò la finale di specialità ma chiuse anche al 5° posto - con un programma da 16.50 tenterà di dare l’abbrivio iniziale alla scalata della squadra verso la qualificazione olimpica. Gli altri, con una nota di partenza che si aggira intorno al 15.9 punteranno sulla pulizia esecutiva. Ricordiamo, infatti, che dei sei titolari, ne salgono cinque in ciascun attrezzo con la possibilità di scartare il punteggio peggiore. Nella seconda rotazione, al corpo libero, è ancora Pozzo a suonare la carica, partendo, come Principi a dir la verità, da un 16 tondo. Il Piero - così lo chiamano gli amici - è famoso per la sua serie di contro rotazioni alla verticale in Thomas, mentre l’esordiente Paolino presenta due serie di difficoltà dove incassa un buon collegamento. Ottavi, Morandi ed Angioletti hanno routine mediamente buone, senz’altro funzionali alla causa. Al cavallo con maniglie sale in cattedra Busnari, sospinto dalla sua salita alla verticale. Dopo il clamoroso errore dello scorso aprile in Germania l’aviere capo di Melzo ha sostituito i due russi (valore C) con il Roth (valore D), guadagnando un decimo nella nota di partenza. Adesso il suo programma vale 16.80. Soltanto l’inglese Louis Smith parte da 17.00, tutti gli altri, compreso il campione in carica, l’ungherese Berki, hanno una nota da 16.70. Alle spalle di ‘Abe’ c’è sempre Pozzo, con l’esercizio degli Assoluti da 15.70, e il trio Ottavi, Principi e Morandi, che oscillano tra il 15.5 e il 15.3. Superata la metà del guado, mentre al nostro fianco girano brasiliani ed olandesi (oltre a tre gruppi misti), ecco il castello degli anelli. Il castellano si chiama Matteo Morandi, medaglia di bronzo in carica (conquistata a Rotterdam lo scorso anno), ex campione europeo in quel di Birmingham, nel 2009. Alla sua decima partecipazione iridata, con altri due bronzi nel palmares ad Anaheim e Melbourne, il Sergente dell’Aeronautica Militare ha il suo punto di forza nell’Azarian all’orizzontale in appoggio e nell’Azarian in rondine. Due chicche che, sommate ad un nuovo slancio appoggio croce verticale, portano la sua nota A sul 16.7. Un decimo in più rispetto alla fortunata esperienza olandese. Inutile nascondersi, insieme a Busnari al cavallo quello del Dog è il nostro secondo asso nella manica in prospettiva medaglie! Molto dipenderà dai tempi di tenuta delle posizioni e dalla stoppata in uscita dal doppio teso con avvitamento. Beninteso, anche Angioletti ed Ottavi sono competitivi. Il ginnasta di Fermo ha inserito uno slancio appoggio croce verticale, mentre Matteo ha invertito alcune parti di forza, lavorando tantissimo per migliorare la sua routine. Pozzo con il suo Tzukahara in uscita punta tutto sullo slancio e Principi cercherà una prestazione conservativa. Al volteggio ci sarà da soffrire, cercando di contenere il 5° passaggio, senza perdere troppa strada. Ottavi esegue uno Tzukahara con un avvitamento e mezzo, il corregionale della Virtus Pasqualetti una ribaltata avanti teso con 1 e ½. Enrico ha provato per la prima volta sui tappeti nipponici il suo Yurchenkoteso con due avvitamenti, a causa di una tendinopatia del vasto mediale della coscia che lo affligge da qualche tempo, rallentandone la preparazione. Angioletti e Morandi chiudono con le rispettive ribaltate doppio salto, meglio note nell’ambiente come Roche. L’ultimo sforzo arriva sulle parallele, l’attrezzo che ci dirà qual è il destino a cinque cerchi dei nostri. Il Dog, Paolo Ottavi ed Enrico si esprimono intorno al 15.6, 15.7. Loro tre poi, insieme a Principi, sono quelli che, gareggiando su tutti e sei gli attrezzi, hanno la possibilità di entrare tra i 24 del Concorso Generale, al quale però saranno ammessi soltanto due per Nazione. Morandi e Pozzo, con cinque titoli italiani a testa, sono i principali indiziati, ma occhio al campione assoluto del 2010, Ottavi, e all’exploit dell’altro Paolo, debuttante senza tanti timori reverenziali. A livello di squadra sarà davvero dura. I posti al Sole sono, sulla carta, pressoché assegnati. Cina, Giappone, Stati Uniti, Corea, Germania, Gran Bretagna, Russia, Francia e Spagna (non necessariamente in questo ordine), sembrano obiettivamente di un altro pianeta. Il ranking delle ultime edizioni – Stoccarda e Rotterdam ad esempio – vede l’Italia stabile in decima posizione. Il piazzamento di Tokyo sarà importante per lasciare una buona impressione in vista del Test Event di gennaio, al quale però si accede soltanto rimanendo tra il 9° e il 16° posto. Gamba ragazzi, dunque. Le nostre rivali dirette – Romania, Ucraina, Svizzera, Canada, Portorico, Olanda, Bielorussia e Brasile - non ci regaleranno nulla ma i senatori del Bel Paese, uniti e determinati, sono sempre stati capaci di tirar fuori il coniglio dal cilindro.