L’Italdonne, con il punteggio complessivo di 219.578 chiude in 9ª posizione nel Concorso di qualificazione ai Campionati del Mondo di Tokyo e manca per un soffio la finale ad otto, nonché l’ammissione diretta ai Giochi Olimpici di Londra. Adesso la Ferrari e compagne dovranno andare a gennaio nella capitale britannica, come le prime delle escluse, per cercare di contendere alle altre deluse (10ª Francia, 11ª Canada, 12ª Spagna, 13ª Olanda, 14ª Brasile, 15ª Corea e 16ª Belgio) uno dei quattro pass rimasti ancora in palio. In testa svettano gli Stati Uniti d’America (234.253), che - malgrado l’infortunio della Sacramone (iridata di Rotterdam 2010 al volteggio) e grazie soprattutto all’astro nascente Jordyn Wieber (classe 1995) - sono riusciti, a precedere le campionesse in carica della Russia (231.062) e la Cina (230.370). Seguono, e volano all’Olimpiade del 2012, la Romania (227.228), il Giappone (223.543), l’Australia (221.846), una sorprendente Germania (221.163) e la Gran Bretagna (220.553), che con l’errore della Tweddle alle parallele, costatole la finale, e una gara “normale” ha rischiato di finirci dietro. A livello individuale Vanessa Ferrari centra il Concorso Generale di giovedì prossimo con l’11° posto a quota 56.198, staccata di quasi quattro punti da Victoria Komova, leader provvisoria. Il Caporal Maggiore dell’Esercito Italiano sembra avere più chance di medaglia al corpo libero, dove, tornata ad eseguire lo Tzukahara avvitato sulla prima diagonale acrobatica, conclude in sesta posizione con 14.466, ad appena un decimo dalla terza, la Wieber (14.566) e a meno di 4 dall’oro virtuale della Raisman. Nell’All-around poi entra anche l’altra azzurra, Carlotta Ferlito (54.332), 24ª per un millesimo sulla francese Marine Brevet (54.331). “Certo che ci brucia finire così – esordisce la siciliana – Avremmo voluto chiudere qui la questione per non rovinarci le vacanze di Natale. Ma questa Italia ai Giochi ci andrà, eccome. Abbiamo solo rimandato la pratica. La rassegna mondiale è una competizione di altissimo livello – prosegue Carlotta, all’esordio mondiale tra le senior – Sarebbe stato bello ritrovarci di nuovo qui in finale. Credo comunque che sia risultato evidente il nostro spirito di squadra e il lavoro che abbiamo portato avanti in questi ultimi mesi. Non c’è stata una caduta, né un errore grave. Abbiamo chiuso davanti a Spagna e Francia, che nelle amichevoli di settembre ci avevano battute. Peccato per la mia trave – conclude l’argento continentale - Uno sbilanciamento sul primo salto, una serie non collegata e poi avrò perso quasi un punto con i due passi all’uscita. Sarà stata l’adrenalina o il fatto che queste pedane sono molto più elastiche di quelle di Milano, spingono tanto e quindi ti sembra di volar via. Sta di fatto che non potrò riprovarci in finale. Ci contavo, dopo i secondi posti di Singapore e Berlino, anche perché avevo semplificato l’esercizio al corpo libero per il bene della squadra. Non ho capito, invece, perché non mi è stato riconosciuto il Tarzan in verticale alle parallele. Avrò perso due decimi sulla nota di partenza”. Dispiaciuta anche l’altra specialista della trave, Elisabetta Preziosa, bronzo lo scorso aprile in Germania, finita fuori dalle 24 e soprattutto dalla sua finale preferita, con 14.208. “Almeno mi consolo con il riconoscimento del giro in presa dietro che dalla stesura del prossimo Codice Internazionale dei Punteggi porterà il mio nome. L’avevo presentato anche a Rotterdam senza però riuscire ad eseguirlo”. Domani tocca agli uomini. Morandi e compagni, inseriti nella terza delle otto suddivisioni maschili, apriranno alla sbarra dalle 16.30 locali (le 9.30 in Italia). Per conoscere, però, i verdetti finali si dovrà attendere la giornata di lunedì.