Anversa - Paolo e Marco, i nostri apripista mondiali!
Si è tenuta ieri la giornata inaugurale delle tre dedicate alla prova del campo gara. Lo Sport Palace di Anversa si è aperto a tre delle quattro suddivisioni maschili (l’ultima è in corso stamani) e così i 283 ginnasti iscritti al Mondiale, in rappresentanza di 76 Paesi, hanno iniziato ad “assaggiare” l’attrezzatura della Janssen & Fritsen, trovandola, chi più chi meno, di loro gradimento. “Al cavallo con maniglie ho riproposto lo stesso esercizio dei Giochi del Mediterraneo, quello che parte da 16.4 – ci ha raccontato Paolo Principi, il primo a liberarsi dalle rotazioni dell’ultimo turno di lavoro – In allenamento ho provato ad inserire il “Busnari” e un’altra verticale che esegue Alberto, di valore F, alzando la difficoltà a 16.80, però non credo sia il caso di rischiare. Alla sbarra – prosegue l’aviere di Macerata – eseguo il programma con il quale ho vinto agli Assoluti e che ho riproposto alle Universiadi di Kazan, con una novità nell’uscita: un avvitamento in più che mi alza la difficoltà di un decimo, arrivando a 16. Purtroppo lo Yamawaki con un giro, elemento di valore “E” che eseguo soltanto io al Mondo, pur essendo originale per tutti quelli che me lo vedono fare, non potrà mai avere il mio nome nel Codice dei Punteggi, perché lo eseguì un canadese negli anni ’80. Della prova di Walstrom non si ricorda nessuno e non si trovano neppure i video. Ma tant’è! Al Corpo libero, invece, presento un esercizio nuovo di zecca da 16.5. Con il mio allenatore, Sergiy Kasperskyy, stiamo solo valutando se invertire l’ordine delle diagonali, perché oggi (ieri sera, ndr.) con lo Tzukahara avvitato in prima e il doppio salto e mezzo avanti nella terza sono arrivato a corto di fiato e di gambe. Comunque resta la specialità dove ho più chance, anche se guardando i mostri che mi girano intorno sarà davvero dura. Sono venuto qui per fare esperienza – conclude il 23enne della Virtus Pasqualetti, la squadra campione d’Italia – Per un generalista come me è un po’ strano fare soltanto tre attrezzi. Stiamo alzando i contenuti tecnici di tutti gli esercizi, ma ad Anversa abbiamo preferito testarne la metà. La preparazione è tarata sul 2014 e sulle competizioni a squadre, dove dovrò aver stabilizzato il giro completo. Adesso era troppo presto ed un rischio inutile. Rispetto al mio esordio a Tokyo, nel 2011, quando ci giocavamo la qualificazione olimpica, qui posso concentrarmi su me stesso, senza la responsabilità del punteggio di squadra”. La prima suddivisione avrà inizio alle 10.00 di lunedì 30 settembre. L’Italia comincerà dagli anelli con il debuttante capitolino Marco Lodadio. Alla promessa dell’APD Vigna Pia, classe 1992, grande tifoso della Roma capolista, toccherà il compito di aprire e chiudere la qualificazione azzurra, visto che, il volteggio, il suo attrezzo di punta, non lo rischia subito dopo gli anelli, ma alla sera, nella terza suddivisione, quando i giudici saranno un po’ più caldi. Il sorteggio ci vuole, malgrado non salga nessuno, alle parallele, nella rotazione iniziale, intorno alle 18.00, quindi per le 20.00 vedremo Marco scaldarsi sulla rincorsa dei 25 metri. “Ho provato il Dragulescu nel primo salto e lo Tsukahara doppio nel successivo – ci racconta il bomberino di Frascati, seguito da Gigi Rocchini nell’Accademia Nazionale dell’Acqua Acetosa, presso il Centro di Preparazione Olimpica Giulio Onesti – Sono arrivato un po’ schiacciato, però le sensazioni sono buone. L’importante è valutare bene l’attrezzo, prendere i punti di riferimento e poi, eventualmente, correggere qualcosa”. Ricordiamo che per avere il quadro completo delle qualificazioni dovremo attendere la mezza di martedì, ossia la conclusione del quarto ed ultimo girone individuale. Poi, dalle 14.00, sarà il turno delle donne.