Seconda giornata di finali alla World Challenge Cup di Artistica maschile, in scena a Koper in Slovenia. Piazza tradizionalmente ostica per gli atleti FGI. Alle parallele Mario Macchiati per qualche piccola imprecisione non va oltre 14.05 ma alla fine la medaglia è sempre lì. Poi il ricorso dell’ungherese Krisztian Balazs e il suo 14.100 fanno sfumare il bronzo azzurro quando sembrava fatta. Il talento della Fermo 85 rimane ai piedi del podio staccato di appena mezzo decimo di punto. Vince l’ucraino Petro Pakhniuk con 14.400 davanti al rumeno Andrei Vasile Muntean, argento a quota 14.250. Il marchigiano rientra alla sbarra come prima riserva, però un problema sullo stalder unito lo relega in quinta posizione con 12.900. Quindi tocca al corregionale specialista tenere alto l’onore dell’Italia. Carlo Macchini lotta come un leone, allunga il Pegan al punto da rendergli più faticoso il Kovacs teso, controllato con esperienza e le braccia piegate nella risalita. Un’altra piccola sporcata sullo stalder ribalco e poi fila liscio pennellando l’esercizio fino all’uscita stoppata. Arriva l’argento per il poliziotto delle Fiamme oro, grazie ad un 14 netto. Quattro decimi più avanti c’è l’australiano Tyson Bull, oro con 14.400. Terzo lo spagnolo Jack Joshua Williams (13.200). “Freccia scoccata e quasi centro – commenta Macchiniland – Sono contento di aver portato a casa una buona esecuzione dopo un periodo non facile, tra l’altro alle spalle di un finalista olimpico molto forte. Sono contento di aver condiviso questa trasferta con Luigi Peroli che ha sempre creduto in me. Infine, eseguire il Pegan davanti a lui e nella sua terra è sempre qualcosa di unico”.

CLASSIFICA FINALE SBARRA

CLASSIFICA FINALE PARALLELE PARI